Anno 137 - Giugno 2025Scopri di più
“Vince il leone della tribù di Giuda”
Don Livio Tonello, direttore

Questo mese di giugno ci vede festanti per una duplice gioia. La gratitudine per l’elezione del nuovo papa Leone XIV e la consueta festa del 13 giugno in onore di Sant’Antonio. Una non offusca l’altra e volentieri le teniamo assieme. Anzi, c’è un singolare elemento che li accomuna: il DNA agostiniano. È stata la prima vocazione di Antonio a Lisbona e a Coimbra, la prima appartenenza religiosa; e ora è anche quella da cui proviene il nuovo Papa.
Entrambi, in un modo o nell’altro, hanno seguito le orme di sant’Agostino che ancora oggi è fonte di ispirazione e di spiritualità. E sento l’assonanza nel nome che il Papa si è dato con alcune parole dell’invocazione di quello che chiamiamo “Breve” o “Brevetto” di Sant’Antonio, da lui stesso suggerito per allontanare le tentazioni maligne: «Ecco la Croce del Signore: / fuggite, potenze nemiche: / Vince il Leone della tribù di Giuda, / la Radice di Davide è vittoriosa. / Alleluia!». Tutta la storia del cristianesimo è un susseguirsi di tracce lasciate dai credenti e dai discepoli del Signore; tracce eloquenti dell’azione dello Spirito che, a seconda dei secoli, dona guide e pastori capaci di tracciare sentieri di bene per altri.
Non viviamo tempi felici: rimbombano ancora i passi dei soldati; i sentieri della pace sono poco frequentati; i nostri piedi inciampano e vacillano su terreni disastrati; guide arroganti creano incertezze e scompiglio... Il nostro grande Santo Antonio e il nuovo Papa siano guide e punti di riferimento per l’oggi; maestri e pastori per questa umanità che spesso sbanda e perde la via. Mentre celebriamo con esultanza la nascita al cielo di Sant’Antonio, chiediamo il sostegno per papa Leone perché sia “pontefice” illuminato, “creatore di ponti” e promotore di unità come recita il suo motto episcopale: In Illo unum uno. «Siamo tutti nelle mani di Dio. Aiutiamoci a costruire ponti. Senza paura. Mano nella mano con Dio e tra di noi» (Leone XIV).