Fin dal loro nascere l’Associazione Universale di Sant’Antonio e la sua rivista “Il Santo dei miracoli”, ebbero l’approvazione della Santa Sede.

Leone XIII inviava in data 18 dicembre 1886 un “rescritto” (risposta scritta del Papa), nel quale - a firma del Cardinale Vicario - si diceva: «Santità Leone XIII si è degnata di benedire con tutta l’effusione dell’animo all’Associazione che ha per titolo: La Pia Opera ed Accademia di Sant’Antonio di Padova, la quale avendosi proposto l’onor sempre maggiore del Taumaturgo, sia colla imitazione delle sue gesta, sia coll’applicazione dello spirito di lui alle arti, alle lettere e alle scienze, grandissimo bene meritatamente promette voler arrecare alla Chiesa e alla società».

Lo stesso Papa, Leone XIII, in data 29 maggio 1890, inviava all’ Associazione un “breve” apostolico ed un altro ancora il 15 marzo 1902 nel quale diceva: «Grandemente ci congratuliamo e orniamo col meritato fregio della nostra lode l’Associazione Universale di Sant’Antonio e il bollettino “Il Santo dei miracoli”».

San Pio X, poi, inviava al Direttore un “breve” apostolico (breve scrittura fatta su carta pergamena) in data 7 maggio 1904 e un “breve” apostolico in data 15 marzo 1914, nel quale si diceva: «Noi sapevamo già prima a che tenda la vostra Associazione, quale opera - cioè - solerte ed attiva essa spieghi in soccorso dei poveri e nel promuovere la devozione dei popoli verso il celeste patrono Sant’Antonio. Tuttavia le altre cose che testé udimmo, come costituiscono per voi un preclaro titolo di lode, cosí a Noi arrecarono una non comune soddisfazione. Sentimmo infatti che questa Associazione, aumentata moltissimo per numero di iscritti, ebbe fin qui il costume di sollevare la povertà dei suoi concittadini indigenti e di edificare o di restaurare a onore dello stesso santissimo protettore non poche Chiese e Cappelle tanto in Italia che all’estero; che diffuse largamente fra il popolo la Parola di Dio per mezzo del bollettino “II Santo dei miracoli”, di altri libri e opuscoli, editi dalla sua Tipografia, per difendere la fede e i buoni costumi. C’è dunque sufficiente motivo perché Ci congratuliamo assai con te, diletto Figlio, e con tutti gli iscritti per gli uberrimi frutti che ricavaste dalle vostre fatiche. Continuate come in passato a benemeritare della salute del prossimo e se è possibile, sforzatevi a cose maggiori. In tal modo come avrete l’approvazione Nostra e quella di tutti i buoni, cosi vi assicuriamo che da parte del Signore benignissimo, per intercessione specialmente del Protettore Sant’Antonio, non vi mancherà mai ogni sorta di aiuti. Auspice di questo e testimone della Nostra paterna benevolenza sia l’Apostolica benedizione che a te, diletto Figlio, e a tutta la Società cui presiedi impartiamo affettuosissimamente nel Signore».

Anche Pio XI ha benedetto l’Associazione e “II Santo dei miracoli”. Lo ha fatto in data 15 febbraio 1935 con una lettera che il Segretario di Stato. card. Eugenio Pacelli, ha inviato al Vescovo di Padova. Eccone il testo: «Eccellenza reverendissima, non ho mancato di esporre al Santo Padre la supplica dell’Eccellenza Vostra reverendissima intesa a ottenere una particolare benedizione per l’Associazione Universale di Sant’Antonio e, per il suo periodico “Il Santo dei miracoli”. La Santità Sua, accondiscendendo al desiderio di Vostra Eccellenza, concede di cuore l’implorata benedizione apostolica, che ella cortesemente vorrà comunicare agli iscritti all’Assocazione, propiziatrice di floridi incrementi della pia opera e pegno di celesti favori».

In occasione del centenario (1888-1988), con pergamena autografa datata 28 luglio (vedi foto allegata), Giovanni Paolo II cosí ci scriveva: «Nel centenario de “Il Santo dei miracoli”, periodico dell’Associazione Universale di sant’Antonio di Padova, invio di cuore ai Collaboratori, ai lettori e a tutti gli iscritti del benemerito Sodalizio una speciale Benedizione Apostolica, e mentre li esorto a perseguire gli ideali di santità e di carità cristiana vissuti ed insegnati dal loro celeste Patrono, invoco su di essi e sui loro propositi ed impegni la pienezza dei favori e conforti divini. Giovanni Paolo II».

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