Anno 137 - Giugno 2025Scopri di più
Quale società diamo ai giovani?
Andrea Canton

«Non possiamo più illuderci che basti dire ai ragazzi: “Siate prudenti online”. Oggi serve di più: occorre comprendere profondamente i meccanismi che muovono la rete, altrimenti ne saremo travolti». Parole nette quelle pronunciate da don Fabio Pasqualetti, decano della Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale all’Università Pontificia Salesiana, durante il convegno “Cittadinanza e responsabilità educativa. I minori in balia della pornografia online” promosso da Copercom (Coordinamento delle Associazioni per la Comunicazione), tenutosi a Roma lo scorso 27 marzo. Per don Pasqualetti non è più questione di abilità tecnica: «La rete usa tecnologie avanzate di previsione e manipolazione comportamentale. Non ci offre semplicemente contenuti: li seleziona per ciascuno di noi, e spesso lo fa amplificando fragilità e debolezze». Il sacerdote fa un esempio concreto: «Una ragazza che soffre di disturbi alimentari non riceverà contenuti che la aiutano a stare meglio, ma sarà inondata di immagini che rinforzano la sua vulnerabilità. Così un ragazzo attratto dalla pornografia non troverà equilibrio, ma continuerà a ricevere esattamente ciò che lo rende più dipendente». Secondo don Pasqualetti, tuttavia, non possiamo limitarci ad accusare la tecnologia. «La rete non è cattiva in sé, è uno specchio: ci restituisce ciò che noi ci mettiamo. Se immettiamo superficialità,…
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