Anno 137 - Giugno 2025Scopri di più

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Un dono... per ogni giorno

mons. Giampaolo Dianin, vescovo

Nel mese di giugno celebriamo la solennità di Pentecoste, il dono dello Spirito che conclude il tempo pasquale e accompagna ogni discepolo del Signore a lasciare ogni paura e timore per diventare testimone del Risorto nel mondo. Tale dono è stato fatto anche agli sposi non solo nel giorno del loro battesimo e della cresima, ma anche nella celebrazione delle nozze. Il rito prevede quattro formule di preghiera e di invocazione dello Spirito tra le quali sceglierne una.

Nella prima troviamo queste parole: «Guarda con bontà questi tuoi figli che, uniti nel vincolo del matrimonio, chiedono l’aiuto della tua benedizione: effondi su di loro la grazia dello Spirito Santo perché con la forza del tuo amore diffuso nei loro cuori, rimangano fedeli al patto coniugale». Nella seconda formula: «Effondi nei loro cuori la forza dello Spirito Santo. Fa’ che nell’unione da te consacrata condividano i doni del tuo amore e, diventando l’uno per l’altro segno della tua presenza, siano un cuore solo e un’anima sola». Nella terza: «Scenda o Signore su questi sposi la ricchezza delle tue benedizioni e la forza del tuo Santo Spirito infiammi dall’alto i loro cuori perché nel dono reciproco dell’amore allietino di figli la loro famiglia e la comunità ecclesiale». E infine la quarta: «Scenda la tua benedizione su questi sposi perché, segnati col fuoco dello Spirito, diventino Vangelo vivo tra gli uomini».

Lo Spirito viene invocato per poter essere fedeli al patto matrimoniale, per essere segno l’uno per l’altro dell’amore di Dio, per diventare un cuore solo e un’anima sola, per poter essere buoni genitori e perché siano un Vangelo vivo tra gli uomini. Bisognerebbe leggerle tutte e quattro queste invocazioni perché ciascuna evidenzia un aspetto della vita coniugale e familiare. La Pentecoste per gli sposi può essere una bella occasione per riprendere queste preghiere e domandare ancora il dono dello Spirito per la loro vita. Oggi è sempre più chiaro che con le nostre sole forze non andiamo molto lontano. Ogni coppia e famiglia, accanto a tanti momenti di gioia e di felicità, attraversa anche momenti di prova, tempi di aridità, preoccupazioni e ansie per sé e per i figli, inquietudini per il futuro.

Abbiamo bisogno del dono dello Spirito, colui che dà la vita, la presenza di Dio accanto a noi (“Sarò con voi tutti i giorni”), l’Amore che c’è tra il Padre e il Figlio che viene donato a coloro che per vocazione sono chiamati a vivere e testimoniare l’amore reciproco. Lo Spirito a Pentecoste porta il dono delle lingue, rende possibile il dialogo tra persone diverse, ci aiuta a entrare nel mondo dell’altro, che è anche la persona che amo e i nostri figli soprattutto quando, nell’adolescenza in particolare, ci sembra di non capirli più.

Lo Spirito suscita i doni e i carismi di ciascuno che sono ricchezza e nutrimento della vita familiare e nello stesso tempo è Spirito di unità e di comunione per tenere insieme le nostre differenze. Lo Spirito guida alla verità intera che non è solo la comprensione mai terminata del mistero di Dio e di Gesù, ma anche la conoscenza del mistero che è l’altro, compresa la persona che amiamo e i nostri figli che troppo spesso pensiamo di conoscere meglio di chiunque altro. Ed è anche la verità come senso delle cose, della vita, di quello che ci troviamo a vivere, che non avevamo previsto e che ci inquieta. Lo Spirito è il consigliere che ci accompagna nelle scelte della vita purificando le nostre motivazioni e aiutandoci a scegliere il vero bene della famiglia.