Anno 133 - Maggio 2021Scopri di più

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Nel paradiso polacco

Alfredo Pescante

Quella di San Stanislao martire (la quarta a sinistra) è la più fulgida tra le cappelle radiali che come nuova splende nei dipinti, nei marmi, irraggiando dalla cancellata (1925 - Alberto Calligaris) luce e colori grazie all’amorevole intervento, dal 2005 al 2018, della restauratrice polacca Elzbieta Barbara Lenart e della sua équipe. Può menar vanto anche fra Sylvester Bartoszewski, penitenziere polacco, che ha accarezzato con la gioia negli occhi il progredire dei lavori, applicandosi egli stesso, in lente pennellate, al cancello. Solo nel 1895 la cappella è intestata a San Stanislao martire, Patrono di Polonia. In principio si venera San Bartolomeo apostolo, scelto da Agnese da Carrara che nel 1291 ordina di celebrare quotidianamente una Messa all’altare e accendervi una lampada notte e dì. Nel 1450 è di patronato dei Lanzarotti, poi nel ’600 viene costellata di epitaffi e busti di illustri polacchi, a testimoniare della loro vita, molti dei quali han frequentano l’Università di Padova. I corpi di alcuni sono ospitati sotto i gradini del primo altare della navata sinistra (originaria cappella Polacca), munita di pala di Pietro Malombra (1607) che ritrae i santi Stanislao e Giacinto, sostituita nel 1979 con quella di san Massimiliano Kolbe. Trasferita in Museo…

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