Anno 133 - Marzo 2021Scopri di più

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Guarda... è primavera

Germano Bertin

Andavo di fretta. Era tutto organizzato: le cose da fare; i tempi entro cui fare ogni cosa. Mio figlio da svegliare, far vestire, far mangiare, da portare a scuola. Poi, di corsa, al lavoro. E tutto, lottando contro il traffico - metafora della vita - sempre incredibile, talora ostile, dove la fretta degli altri si oppone inesorabilmente alla mia. Cosí fanno i grandi. Anzi, solo cosí sanno vivere i grandi: in fretta. O forse, come preferiscono dire loro: “ben organizzati”. «Guarda, papà!». Improvvisamente lui si ferma: e tutto si ferma. La mia fretta s’inceppa. Il mio tempo è sospeso. La mia organizzazione viene vanificata. Mi fermo. Guardo mio figlio. Mi scoppiano dentro domande che non trovano risposta: «Cosa succede? Cosa vuoi adesso?». Lui nemmeno mi guarda. Quindi, sposto il mio sguardo verso il punto dove stava appeso il suo. Ancora non capisco. Finalmente mi viene in soccorso il suo indice: «guarda!». I rami della pianta sotto cui era parcheggiata la mia auto mostrano, con palpabile pudore, fragili punti di colore: i primi fiori dopo il silenzio dell’inverno. È primavera. E io non me ne ero ancora accorto. Per capirlo, avevo avuto bisogno di uno sguardo stabilmente puntato verso l’alto, perché…

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