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A Nazareth il Vangelo prende casa

suor Marzia Ceschia

Fin dai primi secoli della cristianità l’Annunciazione è stata celebrata il 25 marzo: era opinione comune che Gesù si fosse incarnato in corrispondenza all’equinozio di primavera – a nove mesi dal 25 dicembre - quando sarebbero stati creati anche il mondo e l’uomo. La solennità liturgica si diffuse a partire dal VI secolo e fu introdotta nella Chiesa romana da papa Sergio I alla fine del VII secolo. In quella circostanza si svolgeva una processione a Santa Maria Maggiore, ove si trovavano i mosaici dedicati alla divina maternità di Maria (Theotokos), definita dogmaticamente nel Concilio di Efeso (431). In questo giorno la liturgia della Chiesa attrae l’attenzione dei fedeli su un momento centrale della storia della salvezza, sul punto sorgivo, potremmo dire, della novità evangelica. Innanzitutto l’annuncio dell’angelo a Maria “nel sesto mese” (Lc 1,26) è emblematico di come il Signore operi nella storia: mai genericamente, ma con persone precise in tempi precisi. Il Signore è sempre puntuale, anche nelle nostre esistenze!


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