Anno 132 - Luglio-Agosto 2020Scopri di più

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Fuori della porta ci aspetta... un mondo!

Gabriele Pedrina

Dicono che c’è gente, anche ragazzi, che fan fatica, ora che si può, a uscire di casa. Oddio, come li capisco! Dovete sapere che da bambino mi ammalavo spesso: influenze interminabili con febbre e placche in gola che mi facevano compagnia per settimane. Mia madre, per non sapere né leggere né scrivere, mi teneva in stretto isolamento finché non mi fosse passato tutto. Ma il periodo più lungo è stato alla fine del liceo, quando presi il morbillo. All’epoca ti mettevano in quarantena che non era di 14 giorni, ma di un mese buono. L’isolamento era pesante. Quelli di casa era come non ci fossero (a parte mamma). Amici e compagni di classe all’inizio venivano a trovarmi, fosse solo per prendermi in giro d’essermi preso una malattia da bambini, e poi, con il passare del tempo, sempre meno. Internet non c’era, i cellulari non esistevano e quello di casa era fisso sul muro lontano da camera mia. Noia e Solitudine, quelle sì venivano a trovarmi tutti i giorni! Poi le giornate, senza tanto farsi pregare, sono passate una alla volta ed è arrivato il momento in cui potevo tornare ad uscire. Panico. Il timore, a dirla adesso, era quello di…

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