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Di umili natali

Don Livio Tonello, direttore

Tante volte nella letteratura ci siamo imbattuti in personaggi famosi la cui biografia chiosava: di umili natali... Se c’è uno a cui attribuire tale dicitura, questo è proprio Gesù. Più umile, più precario, più anonimo di così credo non lo si possa immaginare. E vale per un re, il re del mondo. Ci stupisce? È nello stile di Dio cominciare dal basso, dall’ultimo, dall’inaspettato. E chi sa cogliere le potenzialità future in piccoli segnali può trarne grandi benefici. È come nella famosa storiella dell’uomo che si era imbattuto in tre lavoratori duramente impegnati a spaccare pietre. Quando chiese loro che cosa stessero facendo gli diedero una risposta molto diversa. Il primo disse, stizzito e nervoso, che era impegnato in un lavoro stupido e doloroso; il secondo segnalò la fatica, ma aggiunse che almeno poteva rimanere all’aperto; il terzo sorprese completamente il suo interlocutore: «Costruisco una cattedrale». Nella semplice e umile nascita di Betlemme scorgiamo un futuro luminoso. Lo scopriamo nella fede, lasciandoci prendere dallo stupore, andando oltre le apparenze. È una grande lezione per noi. Circondati (e forse un po’ affascinati) da presunte star e divi, rischiamo di perdere la percezione dell’umano. Allontaniamo chi non è dei nostri, rifuggiamo dagli…

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