Anno 134 - Marzo 2022

Sentinella della notte

Germano Bertin

Quando la notte è profonda, il silenzio è rotondo. Avvolge. Protegge. Custodisce. Prepara. Anticipa. Impercettibile, tutto rimane presente, vivo, silente, intuito. Eppure parlante, impaziente, percepibile. Basta uno sguardo sottile. Chi sa? Chi può sapere quanto resta della notte? C’è, da qualche parte, una sentinella della notte? Capace, prima che tutto si faccia evidente, di annunciare il giorno? Magari senza parole? O con parole altre?

Nella fragilità di un cinguettio, non poteva essere diversamente, si annuncia il giorno. Cosí, di solito accade: mentre tutto intorno tace, mentre il timbro dell’inevidenza continua ad assicurare che anche la notte è affollata di esistenze e circostanze, mentre il respiro si alimenta al silenzio eloquente dell’invisibile, ogni oggi arriva dentro la voce sottile di un pettirosso nascosto: il suo dire è acuto ma aggraziato, dolce ma deciso, sicuro eppure fragile.

Sorpreso, nel tentativo di decifrare il messaggio di quel sonoro, si fa giorno. E subito si fa presente, diffuso: anche se un fragile velo di bruma, vigile e amica, insiste ad avvolgere e proteggere, per un po’ ancora, dettagli e colori.

(Continua)

 


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