Anno 132 - Maggio 2020Scopri di più

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Perché non ha ascoltato?

a cura della Redazione

Ho il cuore diviso in due: una parte è colma di gioia e l’altra di tristezza. Spiego il perché. All’inizio del mese di marzo anche nella mia famiglia, come in molte altre della mia città, abbiamo avuto la triste visita del virus: in pochi giorni nonno si è trovato ad avere qualche linea di febbre, poi le cose si sono complicate così tanto che mamma ha dovuto chiamare l’ambulanza per portarlo in ospedale dove è stato un mese. Durante quei giorni sono stati in tanti a telefonarci e ad assicurarci le loro preghiere per la guarigione del nonno, e pure io in casa con i miei genitori e mio fratello non ho saltato un giorno che non l’abbia ricordato. Tutto si è concluso bene: nonno è sempre stato molto forte ed è tornato ora nella sua casa. Nel frattempo però ho avuto notizia anche della malattia del nonno del mio amico Giacomo. L’ho assicurato che tutto sarebbe andato bene e che avrei pregato per lui. Ma così non è stato e ora mi trovo molto confuso. Perché? Che dirò ora a Giacomo?

Massimo

Carissimo, con la delicatezza dell’amicizia che vi lega, prova a contattare Giacomo magari solo per salutarlo e chiedergli come sta. Sono certo che la tua vicinanza non sarà giudicata in considerazione dell’esito degli eventi, bensì sarà sentita come un balsamo, un sostegno! Vedi, forse la pandemia che ci siamo trovati a vivere è una grande occasione anche per voi più giovani di comprendere che la morte fa parte del mistero della vita. Certo, noi desideriamo e preghiamo perché i nostri cari ci siano sempre vicini e altrettanto fanno loro nei nostri confronti. Nondimeno, soprattutto per noi cristiani, la morte è una realtà da mettere in conto. Il Signore Gesù non ha distrutto la morte perché l’ha eliminata, ma perché l’ha rimessa al suo posto: la morte non può averla vinta sul nostro amore che è eterno, mentre la nostra vita è mortale. Forse ti chiederai: «Come mai io sono stato esaudito e il mio amico Giacomo non ha potuto riabbracciare suo nonno?». Mio caro, la preghiera è un modo in cui noi possiamo presentare al Signore i nostri desideri e le nostre suppliche, ma proprio mentre preghiamo siamo chiamati a maturare nella capacità di accettare qualunque situazione senza smettere di sperare e di amare. L’unico miracolo che dura e non finirà è l’amore. E questo vale anche quando dobbiamo accettare la sofferenza di separarci da una persona cara che muore. So bene di non avere risposto interamente e in modo soddisfacente alla tua domanda, ma ci ho provato!