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Ottobre 2025 ass univ sant antonio
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Nuove piazze dove far risuonare la Parola

Fratel MichaelDavide Semeraro

Internet è diventato sempre più la piazza dove ci si trova e si vive. Ma il fatto di poter tenere nascosto il volto nell’esprimere la propria opinione genera un mare di cattiverie, offese, insulti beceri. L’anonimato sembra possa rendere la persona capace di qualsiasi cattiveria, di qualsiasi barbarie. È come poter scaraventare sassi stando nascosti felicemente dietro un muro. Ma il problema vero non è il muro, così come non è internet... Il problema è che lasciamo alimentare questo desiderio di male dentro di noi, tanto da arrivare a gioire nell’insultare gli altri. O sbaglio? Come possiamo guarire da tanta cattiveria?

G.S. (Monza)

Il mondo dei social è una piazza che come tutte le piazze può essere il luogo in cui si dà il meglio o il peggio della propria umanità. Come scriveva Hermann Hesse «il male radica dove l’amore non basta». Mai bisogna dimenticare come ogni volta che la violenza e la cattiveria prendono il sopravvento vi è una sofferenza che rende il cuore delle persone vulnerabile al male fino a farsene, più o meno consapevolmente, strumento. Penso che non dobbiamo avere paura di queste nuove piazze in cui la gente si incontra talora per emularsi nel bene e, purtroppo, spesso per contaminarsi con atteggiamenti inadeguati. Come discepoli di Cristo dobbiamo imitare gli apostoli e i santi che furono capaci di testimoniare il Vangelo nelle piazze del loro tempo, accettando pure – come avvenne per Paolo ad Atene nel suo discorso all’Areopago (Atti 17, 22-34) – di non essere compresi e persino di essere insultati. Ma non bisogna perdere la fiducia nel bene che abita il cuore di ogni uomo e di ogni donna e fare tutto il possibile per risvegliarlo e coltivarlo anche sulle piazze virtuali dei nostri giorni.