Anno 131 - Maggio 2019

Noi e gli oggetti: custodire o accumulare?

Alessandra Castelliti

Foto, lettere, biglietti, dischi, souvenirs: ciascuno di noi tende a conservare oggetti per rimanere legato a un evento, una persona, un periodo. È importante però evitare l’accumulo

Spesso dietro la tendenza a conservare oggetti, si nasconde la necessità di rimanere in contatto con un determinato stato emotivo, con un ricordo, ma soprattutto il tentativo di trattenere passaggi della vita che per alcune persone rappresentano istanti da non perdere.

La raccolta di vestiti, oggetti del passato, mobili, collezioni, libri a volte rappresenta il tentativo di “sedare” momenti di tristezza, solitudine, mancanza di un legame. Attraverso uno specifico oggetto restiamo uniti alla persona amata, al momento particolare trascorso, donandoci l’illusione per un istante di fermare il tempo imprimendo nella mente le forti emozioni sperimentate.

Nello scorrere della vita la raccolta di fotografie, conchiglie, sabbia, sassi, biglietti delle mostre, viaggi, concerti, dischi, scarpe, vestiti e tanto altro, per alcuni rappresenta carta, materiali da tenere per un periodo e poi buttare, per altri questi oggetti costituiscono una mappa dei ricordi da cui non ci si può separare facilmente, come fosse una interna rassicurazione.


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