Anno 130 - Dicembre 2018Scopri di più

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Le virtù adornano il giusto

fr. Luciano Bertazzo

Incamminiamoci con il pavone a Betlemme a incontrare «il primo albero piantato nel grembo della Vergine Maria» Avremmo voluto chiudere il numero di dicembre con un sapore natalizio, ma abbiamo già avuto modo di presentare precedentemente tutti quegli animali che fanno corona a Gesù Bambino nel presepio: dal bue all’asino, alle pecore. Chiudiamo, comunque, quest’anno in bellezza la presentazione degli animali da lui citati come esempio di vizi o virtù umane presentando il pavone. Quale animale più di questo ci parla di bellezza! Che sia bello, bisogna dirlo, è bello: solenne, fino a essere anche troppo impettito: il roteare del piumaggio della coda nel maschio è veramente impressionante. Un uccello originario dall’Oriente, noto anche tra i Romani che ne apprezzavano la bellezza (e la carne!), ma ancora presente negli spazi adeguati anche oggi, ammirato per la sua avvenenza, un po’ meno, credo, per i lancinanti stridii che lancia e che molti interpretano come segno di imminente cambiamento meteorologico. Ma il bello è sempre anche buono? Non sembrerebbe, almeno stando alle nostre categorie interpretative. Il verbo pavoneggiare deriva proprio dal modo con cui questo uccello galliforme si esibisce nella fase del corteggiamento. Di questo atteggiamento ci è rimasto anche il verbo riflessivo…

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