Anno 134 - Marzo 2022

La sorpresa Svizzera

Elide Siviero

Ogni tanto ripenso alla partita Francia - Svizzera degli ultimi Europei 2020. La squadra Svizzera ha eliminato la Francia, ribaltando ogni pronostico e vincendo un ottavo di finale il cui esito sembrava scontato. La Svizzera, infatti, era stata protagonista di un Europeo non esaltante, mentre la Francia, piena di talenti, era di gran lunga la favorita dai pronostici per la vittoria finale del torneo.

È stato senz’altro il più sorprendente risultato agli Europei, ed è arrivato al termine di una delle partite più ricche di gol ed emozioni del torneo. La partita era sembrata fin da subito più equilibrata del previsto, con la Svizzera che è stata in grado di contenere lo straripante attacco francese. Al 15esimo c’è stata la sorpresa del vantaggio svizzero con un gol di Seferović. Al 54esimo la Svizzera ha ottenuto un calcio di rigore, ma è stato clamorosamente sbagliato da Rodriguez. E da lì nel giro di due minuti la Francia ha segnato due gol, entrambi con Benzema.

Al 75esimo Pogba ha segnato con un bellissimo gol da fuori area, portando la partita sul 3-1 e apparentemente chiudendola. Questo gol è stato siglato da un balletto del giocatore che voleva così irridere gli avversari. Ma nonostante la superiorità tecnica della Francia fosse evidente, la Svizzera ha dimostrato tenacia e organizzazione inaspettate, non si è arresa; per la squadra la partita non era finita: c’era ancora tempo per giocare ed è riuscita in qualche modo a rimontare, segnando un gol all’81esimo (di nuovo Seferović di testa) e poi pareggiando al termine di una grande azione al novantesimo, con Gavranovic, fra lo sbigottimento dei giocatori francesi.

Ai supplementari entrambe le squadre hanno avuto buone occasioni, e nonostante la Francia fosse evidentemente più pericolosa, non è riuscita a segnare. Ai rigori tutti i giocatori hanno segnato fino all’ultimo, decisivo rigore di Mbappé, che già non aveva brillato nella partita. L’attaccante simbolo della nuova generazione di talenti francesi, che vinse il Mondiale nel 2018, ha sbagliato il rigore decisivo facendoselo parare dallo stupefacente portiere svizzero Sommer.

Era la prima volta dai Mondiali del 1938 che la Svizzera superava una partita a eliminazione diretta nella fase finale di un grande torneo. La Francia invece non aveva mai perso contro gli Svizzeri in una partita ufficiale. Ho meditato a lungo su quanto avevo visto: al di là dell’entusiasmante partita, che sembrava non finire mai, mi sono portata a casa molte lezioni. La prima: non esiste una partita facile, nessun avversario va mai sottovalutato.

Chi si crede forte deve porre più attenzione, perché è proprio quando si sottovaluta l’impresa che arrivano le difficoltà. Non pensare di aver vinto solo perché hai fatto qualche gol, non fare il gradasso quando vedi che riesci nelle tue imprese. Fuori di metafora, nella nostra partita contro il male, ben sapendo di essere dalla parte del più forte, Gesù Cristo, non dobbiamo mai abbassare la guardia nella nostra lotta perché “chi sta in piedi, guardi di non cadere” (cfr 1Cor 10,12).

La seconda: non dobbiamo temere nessun avversario; anche se siamo piccoli, se diamo il meglio di noi, riusciremo a farcela. La Svizzera non si è mai abbattuta, non ha mai perso la lucidità: ha continuato a giocare finché era in gioco. Non si è lasciata intimorire né dal prestigio della squadra avversaria né dal risultato che pareva impietoso. Quando stava perdendo 3 ad 1 ha compiuto l’impresa: ha pareggiato.

Ai rigori non ha perso sangue freddo e tenacia. Invece, proprio l’irresistibile Mbappé, forse gravato dall’enorme peso della responsabilità, ha mancato il rigore consentendo la vittoria alla piccola Svizzera. Nella Bibbia sono molto numerosi gli episodi che raccontano la vittoria dei piccoli sui grandi: quella più emblematica è la vittoria del giovane Davide sul prestante Golia, colpito con un sasso lanciato da una fionda.

Per Dio è sempre così: quella vittoria inaspettata della Svizzera mi fa riecheggiare nel cuore l’adagio evangelico che ripete: gli ultimi saranno i primi (cfr Mt 20,16).

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