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La risposta di Pirandello

Roberto Filippetti

«Ora intendo e sento veramente la parola di Cristo: Carità! Perché gli uomini non possono star tutti e sempre in piedi, Dio stesso vuol in terra la sua Casa, che prometta la vera vita di là; la sua Santa Casa, dove tutti gli stanchi e i miseri e i deboli si possano inginocchiare, e tutti i dolori e tutte le superbie inginocchiare! Ecco, Monsignore, così, davanti a Lei, ora mi sento degno di nuovo di rindossar l’abito per il divino sacrificio di Cristo»: può sorprendere che queste parole siano il cuore di un dramma di Pirandello, il Lazzaro, del 1928. Le pronuncia don Lucio, che il padre – il bigotto Diego Spina – ha costretto a farsi prete. Il giovane sacerdote, dopo essere andato in crisi e aver abbandonato l’abito, ritrova la fede, con una serie di conseguenze positive sul padre, sulla madre Sara, sulla sorella Lia. A Carlo Cavicchioli che lo intervistava, Pirandello due mesi prima di morire, ha confessato: «Nel Lazzaro do la risposta più netta al dissidio fondamentale del mio teatro: Cristo è carità, amore. Solo dall’amore che comprende, e sa tenere il giusto mezzo fra ordine e anarchia, fra forma e vita, è risolto il conflitto».…

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