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Perché le mani giunte?

a cura della Redazione

Durante quest’estate ho avuto la fortuna di fermarmi un paio di giorni a casa dei nonni, mentre papà e mamma hanno partecipato a un convegno di lavoro. Con loro mi sono divertito molto perché trascorrevamo la mattinata al parco giochi, nel tardo pomeriggio facevamo sempre un giro in bici e alla sera uscivamo a prendere il gelato.

Prima di andare a letto e di darmi la buonanotte, la nonna recitava con me una preghiera e mi suggeriva di mettere le mani giunte. Ma perché questo gesto? Non si può pregare anche con le braccia conserte?

Denis

Certo, si può pregare in molti modi! La cosa importante è ricordare che la preghiera è un atto che coinvolge tutta la nostra persona, non escluso il nostro corpo. Nell’antichità la forma di preghiera più comune era quella di rivolgersi a Dio stando in piedi con le braccia allargate e levate al cielo, facendo del proprio corpo un albero di gesti oranti che congiungeva il cielo alla terra.

Solo più tardi al pregare in ginocchio, prostrati e persino distesi sul pavimento, si è cominciato a privilegiare di tenere le mani giunte durante la preghiera. Congiungere le mani è un modo per tenere insieme tutta la propria attenzione creando una sorta di cerchio “magico” di concentrazione e adorazione.

Inoltre, il congiungere le mani era il gesto con cui i cavalieri medievali promettevano obbedienza al loro signore feudale. Questo gesto usato nella preghiera vuole dunque indicare il duplice movimento della preghiera che chiede al Signore ciò di cui sente il bisogno e, al contempo, già si dichiara disponibile ad accogliere la Sua volontà.

Da parte tua, fa’ tesoro di quanto la nonna ti ha insegnato e, pian piano, cerca di scoprire il modo di pregare che ti sembra più bello per te... anche con le braccia conserte! Buon cammino, di cuore.