Anno 132 - Febbraio 2020Scopri di più

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Perché la parrocchia?

a cura della Redazione

Qualche domenica fa con la mia famiglia sono andato a Messa in una parrocchia poco distante dalla nostra: eravamo di passaggio per altri motivi e, sentendo il suono delle campane, mamma ha proposto di fermarci. Eravamo ormai in ritardo per partecipare nella nostra comunità e io confesso che un po’ ci speravo che la cosa passasse in silenzio, e quindi ho un po’ brontolato. Poi però devo dire che sono stato molto contento perché in chiesa si stava bene, c’era un parroco giovane e molto simpatico, che ha fatto una predica molto bella; c’era un piccolo gruppo di ragazzi della mia età che cantavano bene e due di loro suonavano la chitarra abbastanza bene. Io la suono molto bene e non mi dispiacerebbe imparare gli accordi delle canzoni e chiedere di venire qui per le prossime domeniche, ma i miei dicono che non si può, che la mia parrocchia è un’altra. Ma perché esistono questi confini tra parrocchie, se tutti poi preghiamo lo stesso Gesù?

William

Carissimo, nulla ti impedisce di andare anche in un’altra parrocchia. Ci sono persone che frequentano una parrocchia diversa da quella di appartenenza territoriale, come pure altri che aderiscono a movimenti ecclesiali come gli scouts che, talora, si ritrovano in una parrocchia diversa da quella in cui abitano. L’importante è che tutto sia vissuto in una profonda comunione ecclesiale e possibilmente informando il proprio parroco, condividendo con lui le ragioni di alcune scelte per la propria vita ecclesiale. In ogni modo la parrocchia, come dice la parola stessa in greco, è il luogo della “case vicine” che, normalmente, permette di vivere in continuità la propria vita quotidiana con il proprio cammino di fede. Ti auguro di poter capire che cosa ti permette di vivere al meglio il tuo percorso spirituale e in questo lasciati aiutare dai tuoi genitori e dal tuo parroco.