Anno 133 - Gennaio 2021

La stagione della fioritura

a cura della Redazione

Ho seguito nei giorni scorsi un’interessante trasmissione televisiva che analizzava il sorgere degli ordini religiosi nella storia del Cristianesimo. Una delle cose che più mi ha colpito è la constatazione che molti, anzi moltissimi, di quegli ordini religiosi sorti molti secoli fa ora non esistono più perché finiti o - con il termine usato dal conduttore - “morti”. E mi pare di comprendere che alcuni stanno “morendo” anche in questi anni. La cosa mi ha molto sorpreso. Come intendere questo fenomeno? Il fatto che sia capitato molte volte non mi pare sia particolarmente consolante per noi cristiani.

M.M. (Torino)

La consolazione non sta nell’immortalità, ma nella vita eterna! Penso non sia un problema che alcune espressioni della vita consacrata abbiano compiuto il loro percorso storico. Il bene che è stato vissuto e donato ha un destino di eternità pur essendo mortale. A riprova di ciò bisogna notare come, accanto a esperienze che sono morte o stanno morendo, ci siano tante altre realtà di vita consacrata in continua fioritura. Per fare un esempio, si può dire che la vita consacrata è un ramo secolare del grande albero della vita della Chiesa. Mentre ci sono frutti che si raccolgono in estate e foglie che cadono in autunno, dopo ogni inverno ci sono nuovi fiori che fanno sperare nuovi raccolti. Questo è di grandissima consolazione.

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