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La mano sul timone

a cura della Redazione

«Potrebbe, ma non si applica». Sono le paroline magiche che, proferite da un professore, fanno imbufalire il più mite dei genitori. Se gli dicono che ha una figlia brava e studiosa, se ne esce con orgoglio. Se invece il giudizio è che è uno zuccone, pazienza, se ne fa una ragione e vede se c’è posto alle professionali sperando che almeno con le mani ci sappia fare. Ma quel chiaro riferimento al vostro scarso impegno, magari accompagnato da un’espressione del tipo «guarda che se è così, è colpa tua» vale poco come consolazione per un buon quoziente intellettivo. Fa solo tanta rabbia. E quando mamma o papà tornano a casa, lo capite subito. D’altra parte se il vostro impegno a scuola è quello che è, un motivo ci sarà; oppure sarebbe meglio dire che il motivo è proprio il fatto che non c’è un motivo solido e convincente per stare sui libri e darsi da fare. Naturalmente non consideriamo le sfuriate di mamma o le minacce di papà come motivazioni inattaccabili. Così come non lo sono i brutti voti… forse qualcosina di più funziona un buon voto. Ma se è arrivato un po’ per fortuna, un po’ per pietà del…

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