Anno 133 - Settembre 2021Scopri di più

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La cappella di San Bonifacio

Alfredo Pescante

Così la forte e generosa Germania, la quale tanto venera sant’Antonio, può andar superba d’aver eretto nella Basilica a lui consacrata una cappella così elegante, artistica e degna di lei». Lo scrivono i frati dopo la consacrazione dell’altare (1907) in onore di San Bonifacio (680-754) vescovo e martire, apostolo della Germania, aggiungendo: «Tutto merito del nostro padre Dionisio Leinen col denaro raccolto nelle Province soggette all’Impero Germanico».

Padre Valerio Zaramella (grande esperto della Basilica) la chiama “Pantheon di tutti i Santi della Germania dell’alto medioevo” e ne ha ben ragione con quell’innumerevole schiera d’aureolati, dipinti con vera arte dal bavarese Martin Feuerstein. I colori, opacizzati dalla polvere che li ricopre, quando il sole a mattina li inonda, invocano beltà.

Ammirevoli le due scene sulle pareti: il martirio di san Bonifacio e l’incoronazione di Carlo Magno a imperatore da parte di papa Leone III. Poi, sulla parete di fondo, i santi Bruno, Norberto, Adelaide, Ottone, Edvige; nelle lunette delle pareti: Vunibaldo, Willebaldo, Walburga, Cunegonda, Enrico II, Wolfango; nel sottarco: Burcardo, Matilde, Bertoldo, Alberto Magno, Odilla, Pietro Canisio e ancora altri sette nell’altare marmoreo di Giuseppe Longo.

Il paliotto invita a venerare il Cristo della Passione attorniato dai profeti Isaia e David. Questa moltitudine di Santi sono un Paradiso cui agganciarsi in fervida preghiera. A tale splendore cosa possono rispondere Prosdocimo e Giustina, santi patroni di Padova, dal 1285 occupanti questo spazio con un altare fatto erigere da Ailice, vedova di Giovanni Moro, che chiede d’esservi sepolta?

La cappella, giuspatronato dei Capodilista, è allungata nel 1440 e ridotta nel 1735 quando viene dotata della pala di Giacomo Ceruti “San Prosdocimo battezza santa Giustina” nella quale l’artista si ritrae. Prosdocimo e Giustina, benché privi d’un loro altare, son presenti in dipinti e sculture (stupende quelle di Donatello!) nell’intera Basilica, ricevendo volentieri le nostre preghiere anche nelle due chiare statue trecentesche appese in alto della Porta Tramontana. Sono le antiche che ornavano l’altare di Ailice?