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Il reiki al posto della fede?

a cura della Redazione

Da qualche anno mia moglie, una sera alla settimana, partecipa a un corso di yoga. Un’amica in comune l’ha avvicinata a questa disciplina. Lavorando duramente anche lei e non praticando sport, ho ritenuto la cosa buona e l’ho spronata in tal senso, avendo sempre sentito dire che lo yoga rilassa il corpo e la mente. Successivamente l’interesse di mia moglie verso le scienze orientali è aumentato e da qualche mese ha iniziato a frequentare un corso di reiki, del quale non conoscevo nulla. Informandomi su internet e dalle sue parole, ho capito che è come “un’autoterapia” verso la serenità e la felicità. Tutto bene, solo che lentamente mi sono trovato a frequentare la Messa da solo, quando prima era considerata un appuntamento bello e importante da vivere insieme. All’inizio si è scusata con il fatto che era molto stanca, poi per il tono barboso delle prediche. Ora mi dice chiaramente che non ne sente la necessità, e così mi trovo a sollecitare i figli a partecipare assieme a me... quando preferiscono facilmente assecondare il messaggio che viene dalla loro mamma.

G.N. (Torino)

Carissimo, sia giusto e paziente con sua moglie. In questo momento forse ha bisogno di un percorso personale un po’ diverso. Non bisogna dimenticare che anche nella vita umana e di fede ci sono stagioni e tappe. In una coppia e in una famiglia abituate a condividere un cammino di fede e una pratica religiosa può succedere che il “ritmo” consueto cambi, almeno per un tempo. Come ci ricorda il Signore Gesù sono “i frutti” che dicono la bontà dell’albero. In questo senso è importante ritrovarsi, per fare ogni tanto il punto sul vostro amore e sull’esempio di bontà e serenità che date ai vostri figli per non disperdere la ricchezza e la qualità delle espressioni comunitarie e spirituali della fede cristiana.