Anno 134 - Maggio 2022Scopri di più

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Lotta e sorridi: l’amore di due genitori

Laura Galimberti

Una gravidanza inizialmente tranquilla. Poi la necessità di rimanere a casa, immobile. Il parto difficile. «Un’operazione impegnativa – ricorda il papà, Roberto – Nella terapia intensiva sentivo la musica di Braccio di ferro. Azzeccatissima. Poi, come nei film, ci hanno convocato per dirci che il bimbo, Mario, aveva avuto un ictus infantile e all’80% avrebbe sviluppato una emiparesi al lato sinistro del corpo. Le statistiche dicono sempre quello che non puoi fare!». Aveva appena 10 giorni. «La risonanza magnetica confermava che la parte destra del cervello era danneggiata – spiega Francesca, la mamma – L’effetto che poteva avere era non solo di non permettergli di controllare la parte sinistra del corpo, ma del mondo». Dal disorientamento iniziale parte la ricerca in rete, via mail. «Mettevamo tutti gli oggetti nella culla a sinistra, cercavamo di orientarlo in tal senso, poi massaggi continui. È stato fondamentale accorgercene subito – sottolinea Roberto – Non abbiamo detto nulla a nessuno, neanche ai nonni, inizialmente. Perché non vuoi raccontarla, alla fine ti vergogni». «E poi il senso di protezione – aggiunge Francesca – Perché dovevo dirlo in giro, rovinandogli il futuro, quando magari sarebbe guarito?». «Cercavamo solo medici. Tutto il resto sembrava solo un fastidio…

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