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Luce per rivelarti alle genti

suor Marzia Ceschia

La festa della Presentazione del Signore (2 febbraio) è attestata in Gerusalemme già nel IV secolo. Dalla liturgia gerosolomitana le chiese occidentali hanno accolto il rito della processione delle candele che spiega anche la tradizionale denominazione di “Candelora”. La Chiesa ortodossa celebra in questo giorno l’hypapanté del Signore, ossia il “Santo Incontro” di Gesù con il suo popolo nelle persone del «giusto e pio» (Lc 2,25) Simeone e dell’anziana profetessa Anna. Due tradizioni si fondono in questa memoria: quella della purificazione della madre e quella del riscatto del primogenito, come suggerisce il testo evangelico lucano: «Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore - come è scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore - e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore» (Lc 2,22-24). I “giorni della purificazione” rinviano ai quaranta giorni successivi al parto e alla prescrizione di una necessaria purificazione per la puerpera (cf. Lev 12,2 ss): il parto, infatti, comportando perdita di sangue – elemento connesso alla vita e, pertanto, sacro – collocava la donna in…

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