Anno 134 - Febbraio 2022Scopri di più

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Grazie per tutto e per sempre

Monica Cornali

La capacità di vivere la gratitudine indica il livello di maturità globale della persona nei suoi aspetti psico-affettivi, sociali e spirituali. Si tratta di un cammino impegnativo, volto a valorizzare gli aspetti positivi della vita, ad allenare l’attenzione affinché diventi capace di stupore dinanzi alla gratuità e alla misteriosità del dono che giunge dagli altri e dall’Altro. Un’attitudine essenzialmente interpersonale come la gratitudine è impossibile nelle tappe iniziali della vita, quando i confini tra il bambino e il suo mondo sono così sfumati da non permettere una vera relazione di alterità. Il narcisismo iniziale, spesso, continua nell’età adulta. È il caso che mi racconta una giovane donna, amareggiata perché l’uomo che ha sposato dà tutto per scontato, che lei ci sia, che provveda alla casa, ai figli, e guai se si permette di essere qualche volta stanca. Nella sua presunta onnipotenza, egli non si rende mai conto di aver ricevuto qualche cosa da un altro gratuitamente: a lui tutto è dovuto. Superata la fase narcisista, la gratitudine nasce per facilitare la relazione di intimità: se non sono onnipotente e se la mia capacità di crescere dipende da altri, si apre davanti a me l’orizzonte meraviglioso di poter ricevere e dare…

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