Anno 131 - Giugno 2019Scopri di più

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Don Chino Biscontin

L’opera del Padre non si conclude con la risurrezione di Cristo, ma con il poter vivere secondo la sua risurrezione. Questo è il prodigio della Pentecoste. La festa della Pentecoste (che significa “cinquanta giorni”; quest’anno ricorre il 9 giugno) ha origini remote. Era una festa di inizio della mietitura. Tuttavia, dopo l’Esodo venne collegata agli eventi della storia santa entro la quale Dio guidava il suo popolo. Sulla base dei racconti del Deuteronomio, il dono della Legge a Mosè, sul Sinai, avvenne il cinquantesimo giorno dopo l’uscita dalla schiavitù dell’Egitto. Questo evento capitale veniva celebrato nelle festività della Pasqua e cinquanta giorni dopo si festeggiava il dono della Legge, e tale era anche ai tempi di Gesù. A Pentecoste, nel cenacolo, il Signore risorto dona alla piccola comunità di suoi discepoli, radunata insieme alla Madre di Gesù, lo Spirito Santo promesso. La Legge, che da sola non può portare alla salvezza, viene scritta nei cuori come Amore che converte e trasfigura. E nella forza dello Spirito la minuscola “Chiesa” di Gerusalemme inaugura la proclamazione del Vangelo del Signore Gesù risorto. E la Parola del Vangelo non si arresterà più, giungerà fino ai confini della terra. L’ordinamento dell’anno liturgico, così come…

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