Anno 131 - Aprile 2019

Io come Giuda?

a cura della Redazione

Sono triste e arrabbiato per un episodio che ho vissuto la scorsa settimana a scuola. Sono stato l’unico in classe ad avere il coraggio di indicare alla maestra chi ha sporcato un muro della scuola imbrattandolo con una frase stupida. All’uscita i compagni mi hanno detto che dovevo star zitto e Matteo, che consideravo un amico sincero, mi ha detto che ero un “giuda”.

La maestra mi ha difeso e i miei genitori mi hanno detto che sono orgogliosi perché mi sono preso le mie responsabilità e non mi sono dimostrato pauroso. Per loro “giuda” è chi agisce di nascosto contro le cose giuste e belle, proprio come ha fatto l’amico di Gesù verso di Lui. È proprio così?

Ma perché Giuda ha voluto tradire un amico così perfetto come Gesù?

Enrico

 

Carissimo, hai fatto bene a rispondere con sincerità alla domanda della tua maestra e quando avrai tempo e modo, potrai spiegare al tuo compagno di scuola che non volevi essere per lui un  “giuda”, ma che volevi essere sincero.

Quando si cita l’apostolo Giuda, ci si riferisce al fatto che questo discepolo ha tradito Gesù consegnandolo per farlo morire. Il motivo per cui Giuda ha tradito Gesù è che, in realtà, non riusciva a entrare in quella logica di verità e di bontà che il Signore continuava a predicare a tutti e, in particolare, ai suoi discepoli.

Quando si è veramente amici bisogna aiutarsi a essere sinceri, giusti, onesti, veri... È proprio quando si è veri amici che bisogna anche prendersi la responsabilità di porre rimedio alle cose non buone che si dicono e si fanno. In realtà, tu ti sei comportato da amico e non da “giuda”. Sta’ tranquillo e sii sereno... col tempo anche i tuoi amici lo capiranno e ti apprezzeranno come hanno fatto la tua maestra e i tuoi genitori.

L’amico di cui ci si può veramente fidare non è quello che fa finta che tutto vada bene, ma quello che vuole veramente il bene dell’altro aiutandosi reciprocamente a diventare migliori.

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