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Il sapore delle diversità ha messo... le rais

Laura Galimberti

Cooperativa sociale Le Rais

Giorgia, 25 anni, occhi vispi e sorridenti, regala a tutti il buongiorno. È lei a sfornare torte deliziose ogni mattina: al grano saraceno - la preferita - alle mele e yogurt, alla nutella, senza dimenticare le crostate alla marmellata. «Sono qui a Cavalese (Trento), all’albergo Stella, con una borsa lavoro. Mi trovo bene, l’ambiente è accogliente e familiare. Mi piacerebbe aprire un giorno una pasticceria» confida. «Mi rilasso preparando i dolci e sono molto felice quando li apprezzano». Lia, 35 anni, è la regina del bar. «Mi piace tanto preparare il caffè e poi nuotare, camminare, andare in baita». È assunta a tempo indeterminato da 3 anni. Lavora da 1 anno e mezzo con loro, con una borsa lavoro, anche Davide. «Faccio un po’ di tutto, anche se volevo fare il pittore. Sogno nel cassetto? Il banchiere!». Sono solo 3 dei 25 ragazzi con situazioni sociali difficili o disabilità che hanno trovato lavoro grazie alla Cooperativa sociale Le Rais, nata a gennaio 2018 per dare risposte innovative ad alcuni bisogni sociali ed educativi presenti sul territorio della Val di Fiemme e Fassa nel Trentino.

Un viaggio umanitario fa nascere un sogno L’idea è di due giovani, Alessandro e Matteo, 28 anni e 36, formazione nel campo del sociale, educatori, esperienze all’estero. «Sono passato dal liceo scientifico all’Istituto d’arte di Pozza di Fassa» racconta Alessandro. «Al termine delle superiori, un viaggio umanitario in Ecuador nelle comunità rurali a insegnare discipline artistiche, mi convince al ritorno a iscrivermi alla facoltà di scienze dell’educazione. Avevo fatto esperienze estive di animazione dei bambini in Val di Fiemme, lì avevo conosciuto Matteo. Nel 2015 è lui a propormi la gestione condivisa di un convitto». Nasce così l’associazione EVO - “educazione, valori, occupazione”. La struttura accoglie 30 ragazzi provenienti da tutto il Trentino e diverse parti del nord Italia per frequentare la scuola del legno di Tesero. «Nel progetto coinvolgiamo altri 5 ragazzi, psicologi. Volevamo dare risposte e opportunità anche a persone con difficoltà che vivevano nella nostra realtà». Nel 2017 la gestione di un piccolo bar estivo in un parco diventa progetto pilota per uno sviluppo nel settore turistico. Si attivano in contemporanea servizi educativi domiciliari e sul territorio di Fiemme e Fassa. «Per dare una forma più idonea alla nostra realtà scegliamo di divenire cooperativa nel 2018» racconta Alessandro. «Attiviamo un centro di servizi psicologici e di promozione del benessere a Predazzo, attualmente convenzionato con la ASL locale, e veniamo contattati per assumere la gestione di un secondo convitto in Val di Fassa, dove ero studente alle superiori: uno ski college per ragazzi delle superiori impegnati nelle attività sportive invernali».

Turismo e ristorazione «Cerchiamo una struttura più idonea per il progetto e con l’arcidiocesi di Pesaro arriviamo a una casa per ferie che rinominiamo le Rais, le radici, le nostre, così consolidate nella nostra valle» continua Alessandro. La struttura poteva ospitare 10 studenti e disponeva di altri 70 posti letto. Così nasce la “folle” idea di orientarsi verso il mondo del turismo e della ristorazione in un territorio dalla bellezza “mozzafiato”. Da settembre 2018 parte la gestione della casa per ferie di Pozza di Fassa. «Volevamo rendere la valle più accessibile anche economicamente ai turisti e al tempo stesso promuovere un turismo sociale, basato sull’inclusione». I ragazzi seguiti iniziano a essere coinvolti in contesto di vero lavoro. La struttura propone il soggiorno standard, ma ancora più volentieri quello cooperativo. «Non si tratta solo di ridurre i costi. Ne nasce una vera sinergia, preziosa occasione per ascoltare storie significative di difficoltà e loro promozione».

Da pozza a Cavalese L’esperienza entusiasma. I riscontri degli ospiti, provenienti da tutta Italia, spingono a osare ancora. «Nella nostra comunità molti non conoscevano il nostro lavoro né le capacità dei nostri ragazzi. Da qui la decisione di prendere nel 2020 in affitto l’Albergo Stella di Cavalese. Vi spostiamo il convitto di Tesero e iniziamo anche qui una serie di attività con i ragazzi inseriti nei nostri percorsi. Andiamo avanti anche durante la pandemia come realtà socio assistenziale». Il 10 giugno del 2021 apre il Ristorante “Le Rais, il sapore delle diversità”, grazie anche a una raccolta fondi di 26mila euro che ha coinvolto le persone della valle, piccole, medie e grandi aziende. Vero fiore all’occhiello della cooperativa, il ristorante conta su una filiera a corto raggio per le materie prime con produttori locali o aziende solidali e sinergie con altre realtà sociali per complementi d’arredo, realizzazione dei menù, ceramiche per il servizio a tavola. L’acqua è gratis, frizzante e naturale. «È un bene comune non si può vendere» spiega Alessandro. «Quella della valle è deliziosa e viene servita microfiltrata. Eliminiamo così camion, benzina e tanta plastica». Le bevande sono etiche provenienti dal mercato equo e solidale. E poi coperti solidali a €1,60 di cui €1 per progetti di sviluppo e recupero in valle o nel mondo, coperti sospesi per persone in difficoltà che diventano anche spesa a domicilio. Ma non solo. «È un vero ristorante di comunità che accanto ai pasti offre nel pomeriggio scuola di italiano e di cucina per ragazzi stranieri, attività per persone della terza età e sala studio per ragazzi seguiti nei percorsi educativi».

Difficoltà, prospettive e sviluppi Organizzare, gestire le molteplici attività tra i tanti imprevisti resta la variabile più impegnativa. Il contesto sovrastimolante d’altra parte permette ai ragazzi di bruciare le tappe e riguadagnare fiducia nel futuro. «Il sostegno della comunità e degli ospiti sono stati benzina provvidenziale per far funzionare questo motore» sottolinea Alessandro. Oggi i soci della cooperativa sono 11 e più della metà sono donne. Età media 35 anni. Sette i ragazzi con difficoltà inseriti con contratto a tempo indeterminato; gli altri con borse lavoro, tirocini o interventi educativi. A gennaio è stato inaugurato un appartamento senza barriere, disponibile tutto l’anno per turisti. Ma si sogna ancora: «Consolidare questa crescita grande, avvenuta in pochi anni, e renderla davvero accessibile a tutti».