Anno 134 - Maggio 2022Scopri di più

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Il gesto di Francesco e la risposta di Maria

Fratel MichaelDavide Semeraro

Ho partecipato con molta emozione al momento di preghiera con il quale, lo scorso 25 marzo, papa Francesco ha affidato l’Ucraina e la Russia al Cuore Immacolato di Maria. Sono molto devota alla Vergine e ho vissuto questo gesto con la certezza che solo una Madre può intervenire a risolvere le situazioni più difficili della vita; e cosa c’è di più complicato e terribile di una guerra? Eppure ho sentito attorno a me anche tante perplessità, quali: ci siamo affidati al Crocifisso miracoloso, ma la pandemia non è cessata, ora ci affideremo a Maria, ma tutto resterà uguale. Oppure la perplessità di dar seguito a un messaggio che si rifà ad apparizioni avvenute oltre 100 anni fa (a Fatima). Come leggere allora questo gesto di Francesco? Che vuol dire l’atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria? E come leggere le apparizioni mariane?

M.T. (Brindisi)

Nel giorno della solennità dell’Annunciazione del Signore le vòlte della Basilica di san Pietro si sono riempite di una “gravitas” profondamente toccante. Al giubilo interiore per l’annuncio dell’incarnazione del Verbo di Dio fattosi uomo «per noi uomini e per la nostra salvezza» si sono mescolate le note penitenziali dei gesti, dei canti, delle parole e persino dei colori violacei della liturgia della riconciliazione. Il gesto con cui papa Francesco ha voluto chiedere l’intercessione della Madre di Dio per la Russia, per l’Ucraina e per tutta l’umanità ha una sola risposta. Questa risposta la troviamo tra le rarissime parole di Maria, la madre di Gesù: «Qualunque cosa vi dica, fatela» (Giovanni 2, 5). Ogni volta che ricorriamo alla Madre di Dio per chiedere la sua protezione e la sua intercessione, la risposta è sempre la stessa: ascoltare la parola di Gesù e farci suoi imitatori. Se possiamo immaginare un dialogo tra la Madre e il Figlio, in risposta alla preghiera che si è levata dalle chiese del mondo intero, non può essere altro che l’invito di Gesù a farci suoi discepoli: «Imparate da me che sono mite e umile di cuore» (Matteo 11, 29). L’atto di consacrazione al cuore immacolato di Maria è un modo per mettersi decisamente in cammino per conformare il nostro all’umile cuore di Cristo. Come la Madre, lasciamoci plasmare dall’umiltà del Figlio la cui “inermità” è la strada della pace. In tal senso tutte le “apparizioni” della Madre di Dio sono una consolazione per il popolo di Dio e sempre un invito a lasciarsi plasmare dal Vangelo che, chiaramente, non può che aprire il cuore alla compassione. La compassione è il miracolo che permette i miracoli della carità anche quando ci sembra... che nessun miracolo sia avvenuto.