Anno 131 - Giugno 2019Scopri di più

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Il miracolo di Eurilia

Alfredo Pescante

Ancora donne nei prodigi di Antonio! E poi dicono che i santi stavano lontano da loro temendole, quasi rapida esca a peccare! Un cuore puro, come quello del Santo padovano, nulla teme specie se chiamato ad aiutare le persone che soffrono, accanto alle quali dimostrano la loro grandezza soprattutto le donne. Nel quarto altorilievo Jacopo Sansovino (Firenze, 1486 - Venezia, 1570), grande scultore che frequentò Michelangelo, ha voluto premiare proprio quest’eccellenza del gentil sesso, dispiegando nel miracolo d’Eurilia alcune loro splendide fattezze, immortalandosi col noto gruppo piramidale delle “tre età” (figlia, mamma e nonna compaiono in scala, quasi a formare una piramide). L’opera, eseguita tra il 1536 e il 1562, racconta d’una giovane annegata per il cui ritorno in vita la mamma invoca il Santo. Anzi qui c’è pure la nonna, rugoso il viso e le mani che più rugosi non si può, a vivere il dolore e pregare per la nipote dal volto esangue delicatamente sollevata nel busto e nel capo tra le materne braccia. La presenza delle donne qui supera quella maschile e Sansovino è geniale nel ricorrere all’altorilievo, al mezzo rilievo e quasi allo stiacciato. La ragazza, che esempla i molti casi di annegamento che avvenivano nei…

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