Anno 134 - Giugno 2022Scopri di più

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Il senso di una mascotte

Elide Siviero

Mi piace moltissimo la ginnastica artistica: adoro guardare la maestria delle ginnaste. Per me sono tutte bravissime e i loro movimenti così aggraziati e leggeri mi incantano. Nei campionati del mondo di ginnastica ritmica (FIG Rhythmic Gymnastics World Cup) che si sono tenuti a Pesaro a maggio 2021, ho notato che succedeva una cosa veramente simpatica, che ha talmente catturato la mia attenzione quasi da distogliermi dai vari esercizi. Dopo ogni esibizione, che era caratterizzata da numeri difficilissimi, preceduti da una tensione estrema delle ginnaste, quando l’atleta si sedeva sulla panchina, preoccupata o solo trepidante, in attesa del giudizio che con un punteggio valutava l’esibizione, con accanto la sua allenatrice, ecco che arrivava una mascotte gigantesca, con le sembianze da orsacchiotto, che la abbracciava, le faceva una carezza sulla testa e la rincuorava. È stata la cosa più bella di quei campionati: questo essere enorme, impacciato, avvolgeva l’atleta in un abbraccio, quasi a voler dire: «Non importa com’è andata! Non importa il punteggio che riceverai: io sono qua per dirti che sei stata brava, perché sei arrivata in finale e sei riuscita a superare un esercizio difficile». Molto spesso noi nella nostra vita abbiamo bisogno di una mascotte che ci…

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