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Saper annusare

Elide Siviero

Ho sentito da una infermiera una storia meravigliosa, la vicenda di una coppia di sposi ormai anziani. Mario e Maria si amano moltissimo: lei gli ha anche donato un rene che gli ha regalato 20 anni di vita serena, senza l’incubo della dialisi settimanale. Ma la malattia si ripresenta: lui è molto grave. Viene ricoverato per molti mesi e Maria è sempre accanto a lui, premurosa, attenta, fedele. Entrambi sono, l’uno per l’altra, la forza, la costanza, l’amore della vita. La situazione di Mario è talmente grave che Maria decide di portarlo a casa per fargli vivere gli ultimi giorni in famiglia, circondato dai suoi affetti, dalle sue cose e con la presenza costante della sua sposa. Ma all’improvviso Maria ha un ictus, viene ricoverata d’urgenza, si salva, ma deve rimanere in terapia intensiva perché le sue condizioni di salute sono molto precarie. La preoccupazione di Maria è Mario e lui, da solo nel suo letto, è preoccupato per la sua Maria. Riescono a sentirsi per telefono un’ultima volta prima della morte di lui. Ma Mario non muore disperato: muore abbracciato al cuscino di Maria, confortato dal suo odore che ne evoca la presenza, consolato negli ultimi istanti della sua…

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