Anno 134 - Gennaio 2022

Solo una virgola: quanto basta

Germano Bertin

Il naso era schiacciato alla finestra. Cosí tutto ciò che stava davanti, fuori, appariva farsi piú vicino, raggiungibile. Anzi, sembrava di stare fuori, ma di stare dentro a tutto ciò che stava fuori, oltre quel velo di vetro che cominciava a farsi caldo, inconsistente, attraversabile. Questo sanno fare i bambini. Da piccoli si ha la sensazione che tutto sia possibile, realizzabile, raggiungibile. Quando si cresce e si diventa grandi si comincia a distinguere: da una parte si mettono le cose possibili, dall’altra quelle irraggiungibili. E si pensa di essere diventati adulti.

Poi arriva un tempo in cui ci si rende conto che anche le cose impossibili si sarebbero potute raggiungere o realizzare. Cosí, cambia lo sguardo. E si comincia a preferire le cose impossibili: e si fa di tutto per renderle possibili. Non è un gioco di parole: ma pennellate di colori che raccontano di esistenze segnate dal tempo che corre e impregnate di storie portate dal vento, di mani che non temono di sapersi incerte, ma che pure scrivono parole scelte su fogli bianchi... (continua)


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