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Sindrome di Asperger Come riconoscerla?

Rosabianca Guglielmi

Molti di noi hanno sentito parlare per la prima volta di sindrome di Asperger (abbreviata con la sigla SA in italiano) in relazione a Greta Thunberg, la giovane svedese attivista per l’ambiente, che ne è affetta. Il nome deriva dal pediatra austriaco Hans Asperger (nato nel 1906 il 18 febbraio, data scelta poi per fissare la giornata mondiale, e scomparso il 20 ottobre 1980): fu questo medico, per primo, a descriverne i sintomi intorno agli anni ’40 del Novecento.

Si tratta di una forma particolare di autismo, caratterizzata da ridotte capacità comunicative e di socializzazione, da gestualità e comportamenti ripetitivi (per esempio, sbattere o torcere le mani), spesso inutili, ma assolutamente irrinunciabili, che rende l’individuo che ne soffre apparentemente privo di interesse verso gli altri e spesso eccessivamente preoccupato per problemi banali. Secondo alcuni studi statistici, nel mondo ci sarebbero circa 37 milioni di individui con questa sindrome con prevalenza maschile.


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