Anno 133 - Gennaio 2021

Le Cappelle radiali della Basilica

Alfredo Pescante

Dopo aver analizzato nel 2020 le statue bronzee del Donatello che abbelliscono l’Altare Maggiore, quest’anno presentiamo le 9 Cappelle radiali della Basilica di Sant’Antonio. Cappelle radiali: si chiamano così gli spazi sacri, chiusi da novecentesche cancellate in bronzo, inizialmente dorate e dipinte a più colori, in cui sono collocati gli attuali otto altari (e la Cappella del Tesoro) che circondano il perimetro del corpo absidale della Basilica di Sant’Antonio.

La dotazione di questi spazi non consiste solo in altari marmorei o lignei per celebrare la Messa a onore dei Santi cui sono dedicati, ma pure in sarcofagi incassati nei muri o effigi di storici personaggi appartenenti a nobili famiglie per lo più padovane. I committenti, donando ai frati del convento antoniano la somma necessaria per elevare queste architetture, chiedevano, attraverso loro celebrazioni e preghiere, fosse elargita alle anime dei morti la misericordia divina e nel contempo avevano occasione di illustrare la nobiltà del casato.

A incrementare poi la notorietà della famiglia s’affidavano ad abili pittori per dispiegare su pareti e vòlte delle Cappelle le mirabili gesta dei santi protettori. Quando nacquero questi spazi? Nel medesimo tempo in cui fu edificata la Basilica, la cui prima forma è definita entro il 1265, anche se per vedere l’inizio dei lavori per il primo altare dedicato alla “Vergine Maria e San Francesco”, ora vestibolo della cappella del Tesoro, bisognerà attendere il 1268.

Le opere sono talmente febbrili da non consentire ai frati, in quel torno di tempo, d’annotare con precisione date e maturarsi degli interventi. Ci è noto il nome dei Santi cui furon dedicati gli altari e il loro patronato, «tuttavia quelli presenti nel periodo più antico sono sconosciuti» afferma Giovanna Baldissin Molli in uno studio, a riguardo, apparso sulla rivista “Il Santo” (2020, fasc.I-II).

Ricca di vicende la vita di queste Cappelle che mutarono dedicazione e forma stilistica in base al gusto dei tempi, rimanendo pur sempre ideale percorso (deambulatorio) da compiere in una Basilica “di pellegrinaggio”.

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