Anno 134 - Aprile 2022Scopri di più

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I passi silenziosi dei costruttori di pace

Fratel MichaelDavide Semeraro

Quante e quante persone impegnate su più fronti nella più drammatica delle avventure: la guerra. Quanto sangue e sofferenza causati da despoti alla ricerca solo di potere, sordi a qualsiasi supplica e impegnati unicamente a mostrare i propri muscoli. E quali conseguenze terribili! Eppure sono convinto che la maggioranza delle persone, in ogni popolo, voglia solo la pace e sia disposta a fare anche dei sacrifici pur di conservare la pace. Come fare per fare crescere la voce di questa mite maggioranza silenziosa? La Chiesa, che è anche una grande organizzazione, non potrebbe promuovere qualche azione pacifica eclatante e sorprendente per scuotere le coscienze dei capi politici?

D.G. (Treviso)

La Chiesa sta facendo tutto quello che è in suo potere per toccare il cuore dei governanti e cancellare qualsiasi guerra (da quelle in Africa, a quella in Siria e ora Ucraina) e per promuovere la pace. L’invito recente a “dedicare” il digiuno del mercoledì delle Ceneri all’implorazione della pace è solo la punta dell’iceberg di tutto quello che papa Francesco continua a fare per promuovere l’unità e la fraternità di tutta l’umanità. La Chiesa cattolica ha i suoi mezzi spirituali e la Santa Sede quelli diplomatici e così, senza far troppo rumore, si cerca di evitare le guerre note e ignote. Gli interessi in gioco sullo scacchiere politico ed economico degli Stati sono tanti e complessi. Come discepoli del Signore e in obbedienza al Vangelo non possiamo che dire “no” alla guerra cominciando a evitare le piccole guerre della nostra vita quotidiana, preferendo sempre la pace che chiede il prezzo della rinuncia ai propri interessi particolari per promuovere il bene per tutti.