Anno 132 - Settembre 2020

Già e non ancora

Germano Bertin

Ci sono luoghi, sentieri, spazi che ti sembra di aver già attraversati. Ci sono volti che ti sembra di aver già incontrati. E dettagli che riemergono da dentro come se fossero già stati fissati da tempo. Accade poi, talvolta, che pur trattandosi di un ritorno in ambienti o spazi in precedenza già abitati o attraversati, tutto appaia inspiegabilmente inedito, nuovo: come se quella fosse una prima volta, anzi proprio l’unica volta.

Una sensazione strana, a volte frustrante, a volte curiosa, coinvolgente, gradevole. Si tratta di qualcosa che accade solo a chi vive attento all’attimo presente, a chi si lascia catturare non da ciò che è andato (passato) né a chi si lascia attrarre da ciò che verrà (futuro): accade semplicemente a chi si lascia coinvolgere da ciò che prende forma, qui e adesso...


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