Anno 135 - Dicembre 2023Scopri di più

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Gesù: “ottimo” regalo

suor Anna Maria Borghi

la parola di sant antonio

Dicembre: tempo di “chiusura”, di compimento del tempo donato nell’anno... e solitamente anche periodo di regali. È piuttosto consueto infatti che in questo mese accanto alla rendicontazione, al consuntivo economico facciamo anche un bilancio di ciò che abbiamo vissuto nell’anno: “costi e benefici” degli eventi accaduti e del nostro averli attraversati. E accanto a questo, in dicembre se riusciamo a non farci semplicemente prendere dalla frenesia dei regali di Natale, siamo comunque spesso impegnati nell’individuare quel “qualcosa” che sappiamo possa far piacere alle persone che ci stanno a cuore... nonché ad accogliere i doni che altri preparano per noi.

Non abbiamo certo né l’intenzione né la pretesa di chiedere a sant’Antonio di aiutarci a “fare i conti” o suggerirci idee per le spese natalizie, ma possiamo ancora una volta metterci in ascolto della sua sapienza che può dare “sapore” anche a questo tempo. Una suggestione ci viene da alcuni passaggi dei Sermoni nei quali egli afferma che il Padre nella natività «ha mandato a noi il Figlio, regalo ottimo e dono perfetto; lo confermano le parole dell’epistola [...]: «Ogni regalo ottimo e ogni dono perfetto discende dall’alto, viene dal Padre della luce» (Gc 1,17). Ottimo, cioè sommo; perfetto è ciò a cui nulla si può aggiungere. Cristo è il regalo ottimo, perché ci è stato dato dal Padre».

Innanzitutto il Santo ci ricorda che il mistero del Natale che celebriamo rinnova il dono che mai più torna indietro e a cui nulla manca: quello del Figlio! È Lui – il Dio-con-noi, l’Emmanuele – l’autentico “regalo” del Natale per ciascuno, Colui che i regali che ci scambiamo dovrebbero ricordare proprio come segno che siamo raggiunti da un Amore gratuito, preveniente e definitivo, un Amore che desidera essere per sempre al nostro fianco. E ancora aggiunge Antonio: «giustamente Cristo è chiamato “ogni dono perfetto”, perché quando il Padre ce lo donò, per mezzo suo portò a compimento tutte le cose. […] “Al cospetto delle genti rivelò la sua giustizia” (Sal 97,2), quando ci diede ogni dono perfetto, lo stesso Unigenito, che giustifica le genti e tutto compie e porta a perfezione».

Gesù non è “solo” il dono per eccellenza, ma anche il compimento di tutte le cose: in Lui trova senso, pienezza di realizzazione ogni cosa. In Lui si compie quindi anche il nostro tempo: cosa significa allora che anche questo anno 2023 non solo va chiudendosi, non solo va verso la propria conclusione, ma verso il proprio compimento nel Figlio? Cosa può significare “tirare le fila” di quanto abbiamo vissuto, farne un autentico “bilancio”? Innanzitutto possiamo provare a ripercorrere il tempo vissuto chiedendo al Signore di farci riconoscere i segni del suo passaggio, del suo essere-stato-con-noi... e forse proprio nella gratuità, lì dove “i conti non tornano”, lì dove la logica del dare-avere non restituisce adeguatamente la realtà possiamo essere certi che Lui era all’opera. Lui, dono preveniente e gratuito, ci ha certamente raggiunti nei gesti di chi ci ha beneficato senza calcolo né interesse personale, di chi ci ha sostenuto o consolato o incoraggiato... oppure anche corretto... semplicemente perché ci aveva a cuore!

E a un tempo, ogni qual volta noi stessi abbiamo dato forma di gratuità alle nostre scelte, abbiamo donato affetto, stima, gentilezza, ascolto... senza calcolarne tornaconti personali, allora “compiuto”, pienamente maturo, nella forma della confidente figliolanza, è stato il tempo che abbiamo vissuto e il bilancio del 2023 si può chiudere con gratitudine decisamente “in attivo”! Comprendiamo allora anche bene l’esortazione di sant’Antonio che segue al testo già citato: «Cantate al Signore un canto nuovo» (Sal 97,1) [...]. Cantate, ripeto, perché Dio Padre ha compiuto cose meravigliose, quando mandò a noi ogni ottimo regalo, cioè il Figlio suo». Siano parole trasformabili in grazia da chiedere, anche per l’intercessione del Santo, per scoprire il regalo ottimo ricevuto nei giorni dell’anno trascorso e in auspicio per giorni ancora donati perché possano essere tempo abitato dal Dio-con-noi!