Anno 137 - Maggio 2025Scopri di più
Il nome di Maria, rifugio di misericordia
suor Mary Melone

Le pagine che Antonio di Padova ha dedicato alla Vergine Maria sono sicuramente tra le più belle dell’intera raccolta dei Sermoni. Maria è costantemente presente nella preghiera e nel pensiero di Antonio, che usa immagini e titoli capaci di evocare l’intensità del suo amore per lei, la fiducia che egli nutre nella sua intercessione, la grandezza che le riconosce nel piano di salvezza di Dio e nella vita di ogni cristiano.
Maria è, per il Santo di Padova, una presenza sicura e rassicurante accanto a ogni uomo: per questo egli ama rivolgersi a lei in particolare con due tra i tanti titoli che la tradizione le ha attribuito. Anzitutto, quello di Stella del mare, che richiama il ruolo di guida e di conforto che Maria ha nelle difficoltà della vita, un ruolo simile a quello che nelle notti di tempesta assolve la stella per i marinai, quando offre il conforto di una luce benevola capace di orientare verso la sicurezza del porto. Maria, poi, è anche Stella del mattino, colei che annuncia per prima la salvezza che Dio ha realizzato per l’uomo con l’incarnazione del Figlio. La presenza di Maria accanto al Figlio, che si offre per amore dell’umanità, colpisce profondamente Antonio di Padova, che esalta la Madre del Signore come mediatrice del dono di salvezza. Maria è la porta che consente a ogni uomo di accedere all’amore di Cristo e di essere inondato dai suoi doni. «La porta viene chiamata così perché attraverso di essa è possibile portare o asportare qualcosa, e raffigura la beata Maria, attraverso la quale portiamo fuori i doni di grazia» (Sermone per la Purificazione della B.V. Maria [I], 6).
La mediazione che la Vergine esercita riguarda in particolare la misericordia di Dio. Il pensiero di Antonio a questo proposito è allo stesso tempo lineare e profondo: Maria è la madre della Misericordia, che è Cristo stesso nella sua persona. A Lui, che è la Misericordia che salva, Maria si rivolge con la sua intercessione materna, sapendo che il Figlio non può negare nulla alla Madre sua. Perciò, scrive Antonio, Maria «accoglie tutti coloro che si rivolgono a lei, e per questo è chiamata Madre della misericordia: misericordia ai miseri, speranza ai disperati» (Sermone per la Purificazione della B.V. Maria [II], 9).
Un’immagine molto bella usata dal Santo per sottolineare fortemente la presenza di Maria accanto all’uomo peccatore è quella delle cosiddette città di rifugio dove, secondo la narrazione veterotestamentaria, poteva rifugiarsi chi avesse involontariamente commesso un omicidio. Maria, scrive Antonio, è rifugio di misericordia ancora più potente di quelle città, perché in lei può rifugiarsi chiunque: «Come in antico il Signore – così è scritto nel libro dei Numeri (35,11-14) – stabilì le città di asilo, nelle quali potesse rifugiarsi chi avesse involontariamente commesso un omicidio, così adesso la misericordia del Signore ci ha dato il Nome di Maria come rifugio di misericordia, anche per chi ha ucciso volontariamente» (Serm. per la Dom. III di Quaresima, 6).
L’interesse di Antonio non è certo quello di distinguere il peccato volontario o involontario, quanto piuttosto quello di mettere in risalto la potenza dell’intercessione misericordiosa di Maria di cui è segno il suo stesso nome: «Una torre inespugnabile è il Nome della Madonna; presso di lei si rifugi il peccatore e sarà salvato. Nome dolce, nome che conforta il peccatore, nome di beata speranza! Signora, il tuo nome è anelito dell’anima! “Il tuo nome è profumo olezzante”. Il nome di Maria è giubilo al cuore, miele alla bocca, melodia all’orecchio» (Sermone per la Dom. III di Quaresima, 6).
Celebrare il Giubileo alla scuola di Antonio significa anche fare spazio con amore e gratitudine alla presenza materna di Maria e invocare il suo nome nella certezza che aprirà il cuore misericordioso del Figlio!