Naufragio in Grecia: Cimi (istituti missionari), “rispettare convenzioni internazionali per evitare altre stragi annunciate”

“Con il passare delle ore diventa sempre più drammatico il bilancio delle vittime dell’ennesimo naufragio di una imbarcazione carica di migranti che è avvenuto tra il 13 ed il 14 giugno a Pylos, nel mar Jonio nelle acque territoriali greche. Il timore è quello di arrivare a dover contare più di 600 morti tra uomini, donne e soprattutto bambini lasciati annegare, con soccorsi in estremo ritardo”.

Lo si legge in un comunicato stampa della Conferenza degli Istituti missionari in Italia (Cimi). Dopo aver brevemente ricostruito i fatti, Cimi afferma: “stiamo assistendo come sempre all’inguardabile e stomachevole scaricabarile. I superstiti abbandonati su brandine in una struttura del porto di Kalamata, lontano dai giornalisti. I corpi rinvenuti (sino ad ora sono 78) trasportati di notte al buio da una motovedetta della guardia costiera greca e trasferiti al nord di Atene in camion frigoriferi per la identificazione. I parenti delle persone che avrebbero dovuto essere sull’imbarcazione che intasano il centralino dell’ospedale di Kalamata per avere notizie dei propri cari. È il ‘rituale’ che si ripete ad ogni naufragio, ad ogni strage annunciata”.

“Sì, si tratta di vere stragi annunciate perché ogni imbarcazione che parte può essere una strage annunciata e non serve poi proclamare lutto nazionale per lavarsi la coscienza. Le domande che ci poniamo e che poniamo a che è chiamato a governare sono sempre le stesse: le persone che erano su quell’imbarcazione o sulle altre imbarcazioni naufragate avevano altre alternative per scappare dalla violenza? Rischiare la vita oppure continuare a subire violenze nei lager libici? Voi, noi, cosa avremmo fatto se fossimo stati al loro posto?”.

Cimi contesta inoltre la bozza di Patto europeo per le migrazioni e l’asilo, in itinere a Bruxelles. E chiede il “rispetto delle leggi e delle convenzioni internazionali. Leggi e convenzioni che tutti i Paesi hanno votato ma che vengono dimenticate quando si pensa solo alla difesa del proprio paese o della ‘fortezza Europa’ e quando si fa politica per difendere interessi di corporazione o personali. Leggi e convenzioni internazionali scritte nel corso di decenni per impedire che la violenza e la cultura della morte tornassero a prevalere. Rispettare le leggi e le convenzioni internazionali per evitare altre stragi annunciate”.

Il documento è firmato da: Missionari della Consolata; Missionari Comboniani; Missionari Saveriani; Missionari della Società delle Missioni Africane; Missionari del Pime; Missionari Verbiti; Missionari d’Africa (Padri Bianchi); Comunità Missionaria di Villaregia; Missionarie di Nostra Signora degli Apostoli; Missionarie dell’Immacolata; Francescane Missionarie di Maria; Missionarie di Maria – Saveriane; Missionarie Comboniane; Missionarie della Consolata.

 

Gianni Borsa
Agensir - Foto: Ansa/Sir