Vangelo della Domenica - 9 novembre 2025

DEDICAZIONE DELLA BASILICA LATERANENSE – FESTA

Dal Vangelo di Giovanni
Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.
Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete.
Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!».

La religione non è un mercato
Anche Gesù ogni tanto si arrabbiava. Era provocato dalla modalità con la quale era vissuta la religione ebraica, fatta più di regole che di cuore. Anche il culto era diventato una occasione per fare affari. Forse che le bancarelle di souvenir e medagliette davanti a santuari e luoghi devozionali richiamano la scena evangelica? Il rischio di fare della religione un mercato rimane. Anche quando si contratta con il Signore per ottenere delle grazie, degli aiuti, un miracolo. Gli promettiamo qualcosa per avere in cambio un beneficio. La relazione con Dio non è fatta primariamente di cose ma di gratuità. La generosità del nostro cuore, la disponibilità verso la sua Parola, il desiderio di essere in comunione con lui. La casa del Padre ora siamo noi, chiamati a custodire la sua presenza senza interessi personali e secondi fini.

 

Credit immagine: Giotto, Cacciata dei mercanti dal Tempio, particolare, 1303-1305 ca., Cappella degli Scrovegni, Padova – Wikimedia Commons.