Vangelo della Domenica - 16 marzo 2025

II DOMENICA DI QUARESIMA - ANNO C

Dal vangelo di Luca
Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva.
Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!»

La nube della non conoscenza
Chi non ha mai fatto l’esperienza di entrare in una nebbia fitta? Capita con le nubi basse in montagna o durante i mesi freddi in pianura padana e nelle valli. Tutto si oscura, tutto diventa opaco e lattiginoso. Non si vede un palmo dal naso, si perde l’orientamento e si rischia di finire fuori strada. Anche nella esperienza di fede ci si può imbattere in momenti di buio, di incertezza, di smarrimento, come essere in mezzo a dense nubi. Ma anche dentro a questo turbamento può risuonare una voce che infonde certezze. «Apprestati, dunque, a restare in questa oscurità più a lungo che puoi, e non smettere di sospirare per colui che ami. Infatti, se mai dovrai sentirlo o vederlo in questa vita, sarà senz’altro in questa nube e in questa oscurità. E se lavorerai sodo come ti ho raccomandato, son sicuro che per la sua misericordia giungerai a contemplarlo» (Anonimo certosino del XIV secolo).