Come affrontare le tante sfide del mondo, ciascuno a partire dalle proprie forze e possibilità? Prova a dare una risposta la Rete Mondiale di Preghiera del Papa, una realtà che oggi raggiunge in tutto il mondo milioni di persone. L’obiettivo è mobilitare i cristiani e tutte le persone di buona volontà, insieme e in ogni luogo, attraverso la preghiera, per creare una rete di solidarietà con lo scopo di affrontare le difficoltà e superarle insieme.
L’origine
L’idea nasce nel 1844 in Francia. Era il 3 dicembre, giorno in cui si festeggia san Francesco Saverio, apostolo delle Indie. A un gruppo di studenti di una casa di formazione dei gesuiti, desiderosi di iniziare al più presto la missione, p. François-Xavier Gautrelet (1807-1886) spiega che ciascuno poteva già sostenerla e parteciparvi nella vita quotidiana offrendo nella preghiera la propria giornata. La pratica si diffonde rapidamente in tutto il mondo. Nel 1861 p. Henri Ramière la orienta alla devozione al Cuore di Gesù. Poco dopo Papa Leone XIII gli affida le sue intenzioni di preghiera. L’Apostolato della Preghiera (AdP) si diffonde così in cento Paesi del mondo con oltre 50 milioni di aderenti. Ma è negli ultimi anni che, dopo una perdita di vitalità, riacquista il suo dinamismo, tornando a comunicare ai giovani il suo tesoro. La realtà viene ripensata con un lungo discernimento e nel 2014 diviene “un cammino con Gesù in disponibilità apostolica”, approvato da papa Francesco. Sono seguiti incontri con gli oltre 98 direttori presenti in 60 Paesi del mondo. Nuovi linguaggi, nuovi modi di relazionarsi: il nuovo continente da abitare era quello digitale. Con il supporto di un’agenzia di comunicazione nascono così i primi nuovi strumenti.
Nuovi mezzi
«Accompagniamo il Papa nel discernimento delle intenzioni di preghiera ogni mese e di richieste più specifiche, durante l’Angelus o le udienze del mercoledì» spiega p. Cristobal Fones, nuovo direttore internazionale. Uno degli strumenti di maggior diffusione è stato il video del Papa in cui Francesco stesso spiega l’importanza di riunirsi nella preghiera. Dal 2016 raggiunge mensilmente oltre 22 milioni di persone, tradotto in 23 lingue ufficialmente e 20 lingue ulteriori. È il video più ricercato nei social network vaticani, con milioni di visualizzazioni. Francesco stesso, uomo di relazione e incontro personale, è sempre coinvolto nella sua preparazione. In 90 Paesi in cui sono presenti gruppi dell’AdP sono realizzati opuscoli, riviste, poster distribuiti per stimolare valori e allargare gli orizzonti del cuore. «Non offriamo solo intenzioni di preghiera, ma anche un aiuto concreto per accompagnare la preghiera stessa – spiega p. Cristolbal –. Con click to pray (https://clicktopray.org), strumento semplice, aiutiamo a pregare in 3 momenti della giornata (al mattino, durante il giorno, la sera) per aprire il cuore e le mani al mondo. Tante le testimonianze presenti sul portale, nella sezione “Prega in rete”, di persone grate per aver sperimentato il supporto di sconosciuti che si sono uniti alle richieste di preghiere, in momenti di difficoltà».
La spiritualità
La missione si radica nella spiritualità del cuore di Gesù, opposta alla globalizzazione dell’indifferenza, per costruire un mondo più giusto, solidale, fraterno. «Si tratta di portare il proprio cuore vicino a quello di Gesù in una missione di compassione per il mondo e dare vita a una rete di centinaia di migliaia di persone invisibili che con la propria fede, generosità e offerta di vita portano avanti la missione della Chiesa» sottolinea p. Renato Colizzi, attuale responsabile della Rete Mondiale di Preghiera per l’Italia.
Il cammino del cuore
«A tal fine la Rete propone in 9 tappe anche il cammino del cuore – spiega – un percorso formativo, da percorrere ciascuno secondo i propri tempi, alla luce degli esercizi spirituali. Un aiuto concreto a chi desidera abbracciare questa missione, per facilitare e risvegliare un incontro maturo con Gesù, che renda non meri consumatori di formule o precetti, ma capaci di discernimento. Dall’amore del Padre, inizio e principio che sostiene e incoraggia sempre, la meditazione passa all’inquietudine del cuore umano sempre bisognoso. Ancora, in un mondo disagiato il percorso offre la possibilità di riscoprire la presenza di Gesù, mandato dal Padre per non abbandonarci. Il suo invito a una amicizia personale, fino a dimorare nei nostri cuori. La nostra risposta come offerta di vita, il cambio di sguardo operato dalla compassione, infine il servizio, attraverso la Rete mondiale, all’umanità bisognosa». Milioni di persone si uniscono ogni giorno nella preghiera, poveri e benestanti. Tante le forme che questa proposta assume nelle diverse realtà. Nel 2018 la Rete è divenuta Opera Pontificia e nel 2020 ne sono stati approvati gli statuti definitivi.
Laura Galimberti