Non donare ma restituire

Quante volte ci sentiamo gratificati perché abbiamo donato qualcosa a qualcuno. Ci siamo privati di un oggetto, del denaro, magari anche del tempo per aiutare chi era in necessità.

Proviamo però a pensare bene al gesto compiuto. Sicuramente ha un certo valore e denota sensibilità e generosità. Ma cosa abbiamo dato? Certamente qualcosa in più rispetto a quello che serviva a noi, un po' di superfluo, cioè di non necessario. Non è una osservazione etica per sminuire il valore del gesto di condivisione. Ma la costatazione che abbiamo dato “il di più” rispetto a quanto ci serve.

E c’è anche un’altra riflessione più profonda. Il gesto del donare in realtà è una “restituzione”. Restituiamo ciò che abbiamo ricevuto a nostra volta. Pensiamo al dono del tempo che ci è regalato ogni giorno, alla salute, al benessere, alla provvidenza... Tutto è dono, anche le capacità ricevute e le abilità acquisite per produrre qualcosa per la vita di ogni giorno. Non dimentichiamo che Dio è la fonte di ogni dono: è Lui che dona gratuitamente ogni cosa nella sua creazione; noi riceviamo in dote la sua benevolenza e il suo amore gratuito.

Perciò quando diamo qualcosa agli altri non facciamo altro che restituire. Anche perché non sempre chi ha prodotto ciò di cui godiamo, ad esempio un caffè, è stato adeguatamente retribuito.

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