Cuore e tempo, i doni più preziosi

Nell’ambito delle celebrazioni previste per l’Anno Santo, l’8 e il 9 marzo 2025 si svolge a Roma il Giubileo del mondo del volontariato, occasione unica per celebrare il valore e il ruolo di tante presenze silenziose.

Lodovica Vendemiati

C'è il sig. Frank Peter dell’Australia e la sig.ra Lucia di Montréal in Canada oppure la sig.ra Marie Marlène delle isole Mauritius. E poi ci sono Rosa di Viterbo, Antonia di Reggio Calabria, Maria Pia, Bruna, Carmela e Maria Luisa che vengono da luoghi diversi della provincia di Treviso, Massimiliano di Gubbio, Irma di Rimini. Un piccolo esercito di zelatori, persone che con infaticabile dedizione e solerzia si fanno portavoce dei valori dell’Associazione Universale di Sant’Antonio, si impegnano in missioni di carità e opere di beneficenza, trasmettendo la devozione al Santo e la diffusione della rivista “Il Santo dei Miracoli”.

A loro dedichiamo il Giubileo del Mondo del Volontariato che si tiene l’8 e il 9 marzo.

In qualche modo ne fanno parte, portano avanti un servizio, in totale gratuità, manifestando una silenziosa e umile fedeltà che si fa preziosa per la nostra Associazione perché diffonde la devozione a Sant’Antonio, ma anche la testimonianza di quanto di bene stiamo facendo nel suo nome. Prendendo in prestito le parole di papa Francesco potremmo dire che «La credibilità della Chiesa passa in maniera convincente anche attraverso il vostro servizio».

Il nostro grazie va quindi a Maurizio della provincia di Rovigo, Anna che è nella zona del vicentino, Donatella di Varese, Bruna, veneziana, Maria, Rosalina e Duilia che vivono in zone diverse di Bergamo, Antonella di Sondrio, Antonietta del veronese. E poi ci sono anche Rita della città del Santo, Nida di Lucca e Armanda che con il marito Donato si fanno portavoce nella loro parrocchia in Trentino. Oltreoceano il nostro grazie arriva anche a Giuseppina, Lucia e Teresa con il marito Mario che vivono in Australia e Maria in Canada. «Siate sempre contenti e pieni di gioia per il vostro servizio, ma non fatene mai un motivo di presunzione che porta a sentirsi migliori degli altri» è il monito del Papa.

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