Anche Gesù è stato carcerato

teatrocarcere

È accaduto solo per poche ore, ma anche Gesù ha sperimentato l’arresto, la detenzione, il tribunale, la condanna... Ha condiviso l’umiliazione di essere stato privato della libertà, considerato un malfattore e incarcerato. Noi diciamo ingiustamente perché gli atti di quel processo sarebbero stati impugnati facilmente. Troppe le discrepanze, le inesattezze, i pregiudizi, le ingiustizie perpetrate, al fine di ottenere la condanna a morte. Elementi che a volte ritornano nei procedimenti giudiziari anche nelle società democratiche più evolute. A questo si assommano cavilli burocratici che ostacolano il raggiungimento della vertà. L’esperienza del carcere dovrebbe riabilitare.

È tra le finalità che si pongono diverse associazioni che in carcere propongono corsi di teatro, di musica, di sport e perfino possibilità lavorative. L’Associazione universale di S. Antonio sostiene TeatroCarcere che si propone di riabilitare nella dignità e nelle motivazioni coloro che sono a fine pena per un nuovo ingresso nella società. Alcuni detenuti ritrovano anche la fede attraverso questa attività culturale. Gli spettacoli che mettono in scena sono carichi di contenuti e di valori con particolare riferimento ad alcuni episodi della Bibbia, come Giona e la torre di Babele. Come S. Antonio, sosteniamo la voglia di riscatto umano e sociale di coloro che scontano il loro debito ma che possono avere ancora un futuro. Per Gesù la condanna è stata senza appello, per i carcerati di oggi c’è sempre una speranza.

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