Ad ogni partenza... si sogna il ritorno!

C’è un luogo ricco di magia, dove bambini, ragazzi, adolescenti e adulti fanno esperienza di condivisione, fede, rispetto, libertà, amicizia, fatica. «Un luogo sempre uguale ma diverso, bello come la prima volta, unico!». Non ha dubbi Michela Toffanin: «Villa San Pio X a Carezza (Bolzano) è pura magia, e solo chi ne fa esperienza può capirlo». La casa, di proprietà dei gesuiti del Centro di formazione ignaziana di Padova, ha accolto per decenni famiglie, ragazzi e giovani per momenti di riposo e proposte formative.

Nel 2016 però si erano fatte sempre più insistenti le voci di una sua possibile cessione per importanti lavori di manutenzione straordinaria: rinnovo della centrale termica, dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico, adeguamento alle nuove normative antincendio. In quei mesi la Compagnia di Gesù stava prendendo in considerazione la dismissione di 11 case per ferie in tutta Italia, ridimensionamento legato anche alla situazione vocazionale.

La magia non deve finire
«Alla fine di giugno del 2017 durante una riunione dell’equipe dei volontari ci viene comunicata l’intenzione di una possibile vendita – ricorda Michela, ingegnere, sposata e mamma di tre ragazzi – Ho frequentato la casa fin da giovane e custodisco ricordi indelebili». I primi a reagire sono stati proprio i giovani. Attivano un gruppo whatsapp “Salviamo Carezza”. Inizia così il tam tam. «Noi dell’equipe ci siamo mossi per far conoscere la situazione a tutti coloro che frequentavano la struttura, circa 800 famiglie di tutta Italia e non solo, di cui avevamo le mail. Diamo vita ad un’Associazione, per comporre un bilancio economico credibile, scrivere un progetto apostolico.

Prendiamo i primi contatti con un istituto di credito per valutare un possibile mutuo. Carezza non poteva finire così!». La risposta è incredibile. In 10 giorni alle mail inviate rispondono centinaia di persone: «C’è chi racconta la finalità apostolica della casa, chi offre la propria professionalità gratuitamente, chi manda la propria testimonianza, chi definisce un’intenzione di donazione o prestito». Si arriva in poco tempo a raccogliere una somma pari a circa 200 mila euro.

A fine dicembre, per un provvidenziale e non cercato incontro di persone, l’equipe è in udienza dal Santo Padre a cui consegna un’intercessione affinché Villa San Pio X rimanga una casa di Comunità.

Le idee diventano progetto
L’equipe dei volontari continua nel frattempo a mantenere i rapporti via mail con tutte le 800 famiglie che, in poco tempo, diventano un migliaio. «A fronte di questa incredibile risposta ci si è messi al lavoro in modo molto serio per circa 7 mesi, fino a marzo del 2018. È qui che le idee divengono progetto» racconta Michela. «Durante una riunione nasce una nuova idea. Nel giro di pochi mesi i volontari fondano la società “Villa San Pio X srl” con 36 soci.

La Banca chiedeva un soggetto giuridico stabile, viene così costituita l’Associazione Amici di Carezza, vengono risolti i vari problemi burocratici, amministrativi, catastali, richiesto un mutuo a Banca Etica». L’11 maggio i padri gesuiti accolgono la proposta di acquisto. Il rogito ha luogo il 22 novembre del 2018. «Dal giorno dopo siamo già al lavoro», continua Michela, ora presidente dell’Associazione.

Un perito elettrico si offre per rivedere tutto l’impianto, ma grazie alla ordinaria manutenzione non si trovano grosse sorprese e, dopo alcuni interventi, viene rilasciata la dichiarazione di conformità, sostituite tutte le porte delle camere e della cucina con porte antincendio, isolato con materiale ignifugo il vano scala. L’impegno di maestranze varie, guidate dal piccolo gruppo che ha portato avanti tutta l’operazione, ha fatto sì che «il 2 febbraio del 2019, giorno della Candelora, tornano ad accendersi le luci a Villa, ad aprirsi le finestre. Persone che entrano, scale che scricchiolano, vociare di bambini e ragazzi, neve fresca: di nuovo vita! Emozione!» è il post su facebook e la mail inviata a più di mille persone.

Un carisma che rimane fecondo.
Negli ultimi anni si sono moltiplicate le “Settimane di Comunità” dove con molta naturalezza i ragazzi più grandi si prendono cura dei più piccoli; c’è la possibilità di recuperare un dialogo tra adulti e nella coppia, “così complicato quando si hanno figli piccoli”, dove si ha l’occasione, in piena libertà, di condividere alcune attività tra diversi nuclei familiari e si impara a condividere gli spazi con generazioni diverse.

Nel libro delle emozioni, istituito a Villa San Pio X, troviamo scritto: «Ad ogni partenza sogno il ritorno, perché ogni ritorno si riempie della vostra presenza». E ancora: «Abbiamo avuto la fortuna di poter vivere un tempo di ricchezza profonda in presenza dei padri gesuiti. Oggi ne siamo loro testimoni in luoghi dove fisicamente non ci sono più. Siamo loro grati per averci educato a quei valori che oggi ci danno la forza di impegnarci in questo progetto, a quel carisma prezioso e fecondo che continua a dare vita».

 

Laura Galimberti