Microprogetti caritativi del Pane dei poveri

Il pane può essere interpretato in tanti modi. C’è quello del fornaio che giunge fragrante sulla tavola imbandita e c’è quello che nutre la mente sotto forma di adesione allo studio; c’è anche l’aiuto perché una persona possa a sua volta procurarsi il pane o attraverso un lavoro o acquisendo competenze.

L’Associazione Universale di S. Antonio è impegnata in microprogetti legati all’opera il “Pane dei poveri” per assecondare le esigenze legate alla alimentazione. Vengono proposte perché possano essere sostenute da persone sensibili nel dare un futuro alle nuove generazioni.

Uno di questi è il microprogetti è “Il sogno di Max”.

Maxwell, immigrato nigeriano di 52 anni da molti anni Italia, coltiva un sogno da realizzare nel suo paese, nell’ex Biafra. Si tratta di costruire un allevamento di polli e galline ovaiole, un locale per le incubatrici, il magazzino e anche un camioncino per portare i prodotti in città. È un aiuto simile a un microcredito per promuovere lo sviluppo di una piccola economia familiare con scopo soprattutto educativo rispetto all’uso del denaro, per creare una mentalità “imprenditoriale” e uscire dalla pura assistenza. Max deve ritornare a casa e costruirsi un futuro proprio lì, a casa sua. Un lavoro per lui, la sua famiglia e per chi dovrà aiutarlo a crescere è “pane” per la vita di tanti bisognosi intraprendenti.

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