III DOMENICA DI AVVENTO - ANNO A
Dal Vangelo di Matteo
In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
Ragionevole dubbio
Chi non ha avuto dubbi nella vita? Anche il Battista è tormentato dal pensiero se veramente Gesù fosse il Messia atteso: Sei tu colui che deve venire? E sì che ha avuto il compito di essere il precursore, di fare da apripista... Ma nemmeno Giovanni sì aspettava un Messia così: consolatore, misericordioso, attento ai fragili, dalla parte dei deboli... La tradizione lo voleva forte, giustiziere, liberatore. Altro è lo stile che Gesù incarna e sconvolgente il volto del Padre che disvela. Sorge spontanea la domanda per noi sull’immagine che abbiamo di Dio, su come ce lo raffiguriamo, su come lo vorremmo. È facile scandalizzarci di un Dio misericordia che non agisce secondo i criteri umani. La conversione richiesta ci porta a vedere le cose con gli occhi del Signore per scorgere la sua presenza nel buio delle vicende umane.
Credit immagine: Domenico Ghirlandaio, Predica di San Giovanni Battista, particolare, 1485-1490, Cappella Tornabuoni, Basilica di Santa Maria Novell, Firenze – Wikimedia Commons.

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