Ai dati presentati nei precedenti articoli sull'iniziativa di sostegno alimentare Facciamo i buoni, aggiungiamo alcune semplici considerazioni.
Per molte famiglie questo pranzo completo rappresenta l’unica opportunità per offrire un pasto sano, completo, bilanciato al proprio figlio o figlia.
Solo un bambino su due ha accesso al servizio di mensa scolastica, con profonde differenze territoriali, arrivando a toccare picchi di oltre l’80% in alcune Regioni italiane (Molise e Sicilia). I motivi di tale disparità sono riconducibili alla carenza infrastrutturale degli edifici scolastici (non ci sono spazi idonei da adibire al servizio), ma anche al fatto che la ristorazione scolastica è un servizio a domanda individuale: cioè può essere o meno garantito dai Comuni, a seconda delle esigenze del bilancio e la scelta se accedere o meno è lasciata alla libertà delle famiglie che però, secondo alcune ricerche e analisi, riconoscono il ruolo fondamentale della mensa scolastica per il benessere dei propri figli.
A ciò si aggiungono i dati allarmanti sull’aumento dei disturbi alimentari: quasi 1 bambino su 10 è obeso e 2 su 10 sono in sovrappeso.
Facciamo i buoni è nato con l’intento di diventare un aiuto concreto alle famiglie in difficoltà economica con figli in età scolare, rafforzando il servizio di refezione scolastica, aumentando l’offerta gratuita nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado. Ci si è concentrati sul tema della povertà alimentare, definita come l’incapacità degli individui di accedere ad alimenti sicuri, nutrienti e in quantità sufficiente per garantire una vita sana e attiva rispetto al proprio contesto sociale.
Il progetto si è inserito nella mission dell’Associazione Universale di Sant’Antonio: con il Pane dei Poveri, l’Associazione da oltre 140 anni è al fianco delle famiglie che vivono momenti di incertezza: Sant’Antonio, ma anche il fondatore, don Antonio Locatelli, insegnano a dare sostegno a chi vive momenti di fragilità.

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